Riscaldamento a legna: 10 consigli per usarlo bene

riscaldamento a legna
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È possibile utilizzare in modo efficiente e sostenibile il riscaldamento a legna combinando basse emissioni di polveri e tutela della qualità dell’aria? Sì, ma è necessario adottare degli accorgimenti. Ecco quindi 10 consigli per ridurre al minimo le emissioni di particolato inquinante prodotte dal riscaldamento a legna, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria, a tutelare la nostra salute e a garantire la sicurezza necessaria


Da cosa dipendono le emissioni

Il riscaldamento a legna e pellet, dopo il trasporto su strada e l’agricoltura, è la terza fonte di particolato sottile in atmosfera. La quantità di emissioni inquinanti prodotte dalla combustione della legna dipende da vari fattori:

  • dal tipo di apparecchi in cui avviene la combustione;
  • dalla completezza del processo di combustione nel braciere;
  • dalla tipologia di legna e dalla sua umidità.

La parte prevalente delle emissioni di particolato proviene da stufe e caminetti obsoleti, dotati di tecnologie di combustione superate. Gli apparecchi più moderni producono, a parità di legna consumata, molte meno polveri fini, monossido di carbonio e composti organici volatili. Un risparmio che non è solo ambientale, ma anche economico: infatti le stufe moderne sono altamente efficienti e permettono di consumare meno combustibile per soddisfare lo stesso fabbisogno energetico.

Qualità lungo tutta la filiera

Le migliori stufe e caldaie sul mercato sono identificate dalla certificazione ariaPulita®, promossa da AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali, che attribuisce a ciascun generatore di calore certificato una classe di qualità in base ai livelli di performance assicurati, in termini di rendimento ed emissioni. Le diverse classi di qualità sono identificate con un numero crescente di “stelle”, fino ad un massimo di 5, a cui corrisponde il livello delle prestazioni riscontrate.

Altrettanto importante è l’utilizzo di combustibili legnosi certificati: per il pellet c’è la certificazione ENplus®, mentre la legna da ardere e il cippato di qualità sono identificati dalla certificazione Biomassplus®.

È inoltre necessaria la corretta installazione e manutenzione del nostro apparecchio, sia per assicurare minori emissioni sia per garantire la massima sicurezza in casa.

In sintesi, per un riscaldamento a legna pulito e sicuro sono necessari:

  • un apparecchio (stufa, inserto, caldaia) moderno, efficiente e performante;
  • un’installazione corretta, eseguita da professionisti abilitati;
  • l’uso di biocombustibili certificati di qualità;
  • manutenzione e pulizia periodiche.

Decalogo per la corretta combustione della legna

Anche l’apparecchio di migliore qualità può perdere molta della propria efficienza se non viene utilizzato nel modo corretto. Per essere sicuri di minimizzare le emissioni di particolato in atmosfera, basta seguire questi dieci semplici consigli d’uso del riscaldamento a legna.

  1. Accendere il fuoco dall’alto, utilizzando accendi-fuoco o piccoli pezzetti di legna. La legna va disposta collocando in basso i pezzi di maggiori dimensioni e via via quelli più piccoli, senza sovraccaricare il focolare. La carica deve essere accesa dall’alto e non dal basso per una combustione più lenta e controllata.
  2. Gestire in modo stabile la combustione, perché la produzione di inquinanti aumenta in caso di continui spegnimenti e accensioni del focolare. È sufficiente caricare nuova legna solo quando si è formato un letto di braci, non mentre vi è ancora la fiamma.
  3. Assicurare la quantità ottimale di aria, che contiene l’ossigeno necessario per la corretta combustione. Lasciare spazio tra legna e pareti del focolare perché l’aria comburente possa circolare e la fiamma risulti sempre vivace. Ridurre l’ingresso dell’aria genera maggiore inquinamento allungando la durata della fiamma a scapito di emissioni e rendimento. Inoltre, facilita la formazione di grumi di creosoto, materiale simile al catrame, che può danneggiare l’impianto e anche provocarne l’incendio. L’aria per la combustione va chiusa solo nel momento in cui la brace rimane senza fiamma, per far sì che la stufa si raffreddi lentamente.
  4. Tenere sempre chiuso lo sportello della camera di combustione, per evitare di inquinare l’interno dell’abitazione. Se si sente odore di fumo, areare bene i locali e far controllare l’apparecchio e il tiraggio della canna fumaria.
  5. Collocare la stufa a ridosso di una parete interna o in mezzo ad un locale, non addossarla ad una parete perimetrale.
  6. Usare sempre legna vergine, non trattata. Non usare legna dolce: conifere, pioppi, ontani, salici, ecc., producono molto fumo e fuliggine. La legna da ardere più adatta è quella proveniente da querce, olmi, frassini, lecci e faggi; la legna di castagno può essere adatta solo se stagionata a lungo, per evitare l’eccessiva produzione di fumo.
  7. Non bruciare mai cassette della frutta, bancali, giornali, cartoni, tetrapack o pezzi di mobili: inchiostro, coloranti, vernici, anche se non sempre visibili, generano attraverso la combustione sostanze molto pericolose per la salute umana.  Non utilizzare per l’accensione tondelli, ramaglie o carta.
  8. Usare combustibili possibilmente da filiera locale e tracciata e impiegare pezzi di piccole dimensioni, spaccati piuttosto che tondi. Se si usa la legna, assicurarsi che abbia un contenuto idrico inferiore al 20% (tale valore può essere facilmente rilevato con degli apparecchi di piccole dimensioni e costi contenuti).
  9. Depositare la legna stoccata per la stagionatura in un luogo aperto almeno su tre lati e seccarla per almeno due anni prima di utilizzarla. L’umidità in eccesso fa diminuire il potere calorifico del legno e non consente di raggiungere temperature sufficientemente elevate in camera di combustione. È comunque bene portare in casa la legna il giorno prima del suo utilizzo.
  10. Controllare il fumo che esce dal camino. Dopo un quarto d’ora circa dall’avvio della combustione, il fumo diventa invisibile se l’accensione e la combustione sono svolte correttamente. Un fumo scuro e denso è indice di una combustione non corretta e più inquinante. Una buona combustione produce fumi quasi invisibili all’uscita del camino, nessun odore sgradevole, poca fuliggine, cenere fine bianco-grigia, una fiamma da blu a rosso chiaro.

 Ora abbiamo tutte le informazioni necessarie per utilizzare il riscaldamento a legna in modo pulito e rispettando l’ambiente. Rispettiamole sempre!