Il Gruppo di lavoro sul pellet di Bioenergy Europe ha fatto il punto sugli scenari internazionali e sull’andamento del mercato europeo, che prova a rilanciarsi dopo una stagione difficile
Il Gruppo di lavoro europeo sul pellet dell’associazione Bioenergy Europe si è riunito lo scorso 29 agosto per fare il punto sull’andamento internazionale del mercato del pellet, con particolare attenzione alle condizioni del segmento domestico in Europa e di quello industriale a livello globale. La riunione è stata anche l’occasione per rinnovare la governance del Gruppo, che ha eletto Matteo Favero (AIEL) come coordinatore.
Le relazioni principali, curate da Manolis Karampinis (Bioenergy Europe) e Gilles Gauthier (Hawkins Wright), hanno suggerito che il mercato europeo del pellet a uso domestico stia cercando un “rimbalzo” positivo dopo le difficoltà vissute fino al termine della stagione termica 2022/2023, mentre il segmento industriale, dopo il recente exploit, sembra essere entrato in una fase calante che potrebbe protrarsi per almeno un anno.
1. Il mercato residenziale vede la luce dopo un periodo di difficoltà
1.1 Consumi in Europa
Si stima che nel 2022 il mercato europeo del pellet a uso residenziale abbia raggiunto un volume di 14,39 milioni di tonnellate di pellet consumato. A livello dei singoli Paesi europei la situazione si è rivelata disomogenea: alcuni mercati hanno evidenziato una flessione dei consumi a causa del clima mite e dello shock dei prezzi (es. Italia), altri hanno segnato un aumento trainato dalle nuove installazioni di apparecchi e generatori a pellet (es. Germania, Austria, Francia, penisola iberica), mentre altri ancora sono apparsi stabili (es. Danimarca, Svezia, Belgio). Le differenti metodologie di raccolta e analisi dati possono comunque incidere sui risultati delle stime nazionali: ad esempio, i dati italiani considerano il turnover (invecchiamento e sostituzione) degli apparecchi a pellet, mentre le elaborazioni francesi non considerano ancora questo elemento, risultando quindi in costante espansione. Le previsioni meteorologiche suggeriscono un possibile aumento delle temperature medie compreso tra 1 e 2 °C fino al mese di dicembre 2023 rispetto al già caldo 2022, a causa del fenomeno climatico noto come El Niño; questo potrà avere riflessi sui livelli di consumo della prossima stagione termica.
1.2 Vendite di apparecchi e generatori a pellet
Nel 2023 le vendite di apparecchi e generatori domestici a pellet hanno subito una forte flessione, soprattutto rispetto ai livelli registrati nella stagione termica 2021/2022. Le informazioni attualmente disponibili, ancorché preliminari, suggeriscono che le vendite di caldaie a pellet abbiano subìto una contrazione maggiore rispetto a quelle di stufe e termocamini. Permangono le condizioni di forte competizione tra gli apparecchi a pellet e altre fonti e soluzioni energetiche per il riscaldamento domestico (es. pompe di calore).
1.3 Andamento dei prezzi
I dati rilevati nel periodo estivo 2023 indicano un ritorno ai livelli di prezzo dell’anno 2021, cioè complessivamente più alti della media storica ma notevolmente più bassi rispetto ai picchi autunnali del 2022. La riduzione dell’aliquota IVA in alcuni Paesi (Portogallo, Spagna, Italia e più di recente Romania) ha contribuito ad alleviare la pressione sui prezzi di mercato.
1.4 Qualità e certificazione
Dopo la stabilità del 2022 in termini di aziende e volumi certificati, nel 2023 è attesa anche una nuova crescita della produzione di pellet certificato ENplus®, i cui volumi dovrebbe raggiungere le 14,4 Mt di pellet. La perdita dei flussi di pellet da Russia e Bielorussia per la sospensione dei certificati e in conseguenza delle sanzioni europee (rispettivamente da aprile e maggio 2022) è stata parzialmente superata grazie all’avvio di nuovi impianti di produzione (es. in Austria e anche in Italia), al ritorno alla produzione di pellet premium a discapito di quello industriale (es. Paesi baltici) e all’incremento dei livelli produttivi in diversi Paesi, tra cui soprattutto Brasile, USA e Turchia.
2. Mercato industriale in flessione dopo il boom
2.1 Crollo dei consumi industriali
Gli sviluppi del mercato del pellet a uso industriale devono necessariamente essere inquadrati nel più ampio contesto della crisi energetica: nel 2022 è stata osservata una drastica riduzione di oltre 2,4 milioni di tonnellate nella domanda industriale di pellet dovuta inizialmente alla limitata disponibilità di materiale e, successivamente, all’inferiore disponibilità degli impianti a pagare alti prezzi di acquisto, al clima mite e alla possibilità di ricorrere all’uso del carbone (es. Paesi Bassi). Anche all’inizio del 2023 la domanda di pellet industriale si è mantenuta su livelli contenuti, principalmente per valutazioni di natura economica e per l’interruzione dell’operatività di alcuni impianti. In particolare, nel Regno Unito i meccanismi finanziari previsti dagli schemi incentivanti (CFD, contratto per differenza) hanno portato alla riduzione o alla sospensione della produzione di energia elettrica da pellet. Comunque, la prospettiva è che le unità colpite ritornino operative nel corso di questo inverno.
2.2 Nuovi impianti per il rilancio della domanda
Nel complesso, si prevede che nel 2023 la domanda europea di pellet industriale sarà inferiore al 2022, mentre è plausibile che nel 2024 la domanda degli impianti europei possa tornare ai volumi del 2021, anche per l’avvio atteso entro l’ottobre 2023 delle attività di MGT Teesside, impianto di cogenerazione da 299 MWe in UK, e dalla conversione a pellet della centrale di cogenerazione di Helen Salmisaari (Finlandia) a partire dal 2025. Si prevede anche che l’impiego di pellet nei Paesi Bassi e nel Regno Unito possa continuare oltre il 2026-2027, ossia oltre l’attuale periodo di incentivazione, congiuntamente allo sviluppo e alla diffusione di sistemi bioenergetici di cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS). Diversamente da quanto avviene in Europa, si attende un rapido aumento della domanda di pellet in Asia, sebbene il ritmo di crescita del primo semestre 2023 sia stato modesto: si stima che nel 2023 la domanda complessiva di pellet (domestico e industriale, quest’ultimo prevalente) salirà nell’area asiatica del 7%, fino a 48,5 milioni di tonnellate.
2.3 Lo sviluppo dell’offerta guarda all’Asia
Per quanto riguarda il lato dell’offerta, i produttori europei operano all’interno di un contesto più difficile che in passato, caratterizzato da elevati prezzi di acquisto della materia prima e di produzione, domanda limitata e bassi prezzi d’acquisto nei contratti di breve periodo. Se nei Paesi baltici la produzione è attesa in leggero aumento, in Canada (British Columbia) i produttori di pellet hanno dovuto affrontare varie problematiche come incendi, chiusura delle segherie e blocchi portuali, mentre quelli degli Stati Uniti del sud operano in una condizione più stabile, sebbene affrontino ancora gli effetti di una domanda ridotta. I nuovi sviluppi saranno essenzialmente associati all’Asia: sulla costa occidentale degli USA si stanno concretizzando i primi stabilimenti dedicati alla distribuzione di pellet su larga scala. Complessivamente, i nuovi progetti si scontrano con un insieme di problemi che includono la mancanza di contratti di lungo periodo, gli elevati costi d’acquisto delle attrezzature e le incertezze politiche, ma si stanno ugualmente sviluppando alcuni canali di rifornimento e sono crescenti le prospettive legate a nuovi segmenti di mercato legati a settori industriali difficili da decarbonizzare, come le industrie ad alta intensità energetica e i carburanti sostenibili per l’aviazione.
2.4 Andamento dei prezzi
Nonostante la riduzione dei consumi nel secondo trimestre 2023 e lo scarso interesse per gli acquisti spot, i prezzi del pellet industriale non sono scesi ai livelli previsti, a causa dell’elevato prezzo della materia prima e del desiderio delle utilities di costituire scorte per l’inverno.
Maggiori informazioni: AIEL e Bioenergy Europe
Le imprese nazionali associate AIEL e che compongono il Gruppo Pellet nazionale, nonché le aziende che operano a livello internazionale e che aderiscono a Bioenergy Europe, possono accedere al rapporto completo e alle informazioni rilasciate dal Gruppo di lavoro europeo. Per maggiori informazioni, contatta AIEL.