Conto termico: a scuola di turnover tecnologico

Conto termico
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Il Conto Termico, in particolare gli interventi 2b, è l’incentivo che negli ultimi 10 anni è stato più efficace nella promozione della sostituzione degli impianti obsoleti con nuovi e performanti generatori a legna, cippato e pellet. In definitiva possiamo definirlo l’incentivo del turnover tecnologico.

Tuttavia, nei primi anni questo incentivo ha faticato ad affermarsi ed è solo dal 2018 che ha iniziato a mostrare il proprio potenziale fino a raggiungere nel 2022 il 51% (oltre 52.000 interventi) dei generatori a biomassa incentivati installati in Italia (Fonte dati: Enea, 2023).

Il Conto Termico, tuttavia, non ha avuto la stessa efficacia in tutte le Regioni: in alcuni territori è stato possibile sfruttarne pienamente il potenziale e in altri la strada da percorrere è ancora lunga.

In questo articolo vi vogliamo accompagnare in un viaggio virtuale dei numeri del Conto Termico Regione per Regione.

Le pagelle regionali

Il Turnover tecnologico messo ai voti? Perché no! D’altronde di sfida si tratta e conoscerne le peculiarità territoriali può essere la chiave per imparare dai migliori ed individuare i territori che hanno ancora un elevato potenziale di crescita.

La prima delle 20 regioni, a cui diamo un 10 pieno è senz’altro la regione Emilia-Romagna con un +146% tra il 2018 e il 2022 (Tabella 1), riconfermato da un andamento in crescita (unica regione) anche nel 2022, l’anno del Superbonus.

Un 9,5 se lo merita anche la Lombardia che, pur avendo totalizzato un tasso di crescita meno importante (+78% rispetto al 2018), ha rappresentato costantemente il volume più importante di apparecchi sostituiti. Oltre una sostituzione su cinque (intervento 2b) è in Regione Lombardia.

Notizia positiva è che anche le altre regioni del bacino padano, mostrano trend in crescita rispetto al 2018, tra il +42% del Piemonte e il +27% del Veneto, che tuttavia mantiene il secondo posto in termini quantitativi, si posizionano le principali regioni del Nord.

TABELLA 1: NUMERO DI INTERVENTI 2B PER REGIONE, CONFRONTO 22/21 (SX) E 22/18 (DX). FONTE: ENEA, 2023

Particolarmente negativi sono i dati delle Regioni del Centro-Sud Italia, che ad eccetto della Toscana, meritano una votazione insufficiente.

Le ragioni della scarsa diffusione dell’incentivo

Aspetti climatici e demografici sicuramente influenzano enormemente la diffusione di un incentivo vocato alla sostituzione di impianti di riscaldamento, ma senz’altro anche la formazione della rete vendita e la professionalizzazione degli installatori giocano un ruolo significativo, in particolare in quelle regioni in cui il “fai da te” è ancora molto diffuso.

In ogni caso tutte le regioni appenniniche potrebbero crescere nei prossimi anni con azioni mirate per incrementare la comunicazione verso cittadini e imprese.

“Ha potenziale ma non si applica”

Le Regioni che ad oggi hanno sfruttato meno l’incentivo hanno dunque del potenziale e per cercare di capire quali di queste potrebbero esprimerlo nel prossimo futuro ci viene in aiuto Google. Abbiamo quindi fatto una classifica, assegnando un valore da 0 a 100 sulla base della frequenza di ricerca della parola “Conto Termico”  nelle varie Regioni (Tabella 2).

TABELLA 2: INTERESSE PER IL TERMINE DI RICERCA “CONTO TERMICO” NELLE REGIONI ITALIANE TRA IL 18 MARZO 2023 E IL 18 MARZO 2024, FONTE: GOOGLE, 2024

Non è un caso che nell’ultimo anno in testa alla nostra classifica ci sia proprio la regione Umbria che ha da poco (2 agosto 2023) pubblicato il suo bando in integrazione al Conto Termico.

In ogni caso, la classifica vede in pole position alcune delle regioni che non avevano totalizzato ottimi risultati tra 2018 e 2022 e che forse troveremo tra le “migliori della classe” il prossimo anno.