Sequestrate 5.000 tonnellate di pellet contraffatto. AIEL e Guardia di Finanzia insieme per la sicurezza dei consumatori

pellet contraffatto
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L’intervento, che ha portato a smascherare un’ingente quantità di pellet contraffatto, è stato attivato a supporto dell’attività di autoregolamentazione del mercato

Nei mesi scorsi la Guardia di Finanza, con la collaborazione di AIEL, Associazione Italiana energie Agroforestali, ha sequestrato oltre 5 mila tonnellate di pellet contraffatto e commercializzato in frode, nel corso di un’operazione che ha interessato tutto il territorio nazionale. Le autorità hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità, sia veri e propri impianti di produzione irregolari, in cui il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico-fisiche non rispondenti al vero.

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L’intervento, attivato a supporto dell’attività di autoregolamentazione del mercato, è stato effettuato incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione. Si tratta di un’operazione senza precedenti in Europa per numero e dimensione degli interventi, che dimostra, grazie ai continui controlli, la sicurezza del mercato italiano. L’operazione della Guardia di Finanza testimonia il continuo presidio della legalità nel settore delle energie rinnovabili da biomassa, che rappresentano la prima fonte di energia rinnovabile del Paese e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane, soprattutto in un momento in cui gas e combustibili fossili presentano forti aumenti di prezzo.

La qualità del pellet e, in generale, dei biocombustibili è un requisito molto importante, anche perché le certificazioni di qualità dei biocombustibili sono oggi richieste a norma di legge per accedere a tutti gli incentivi e le detrazioni sul territorio nazionale: Conto Termico, Superbonus 110%, Ecobonus, Bonus casa (come da disposizioni del D.lgs. 199/2021). Anche per queste ragioni, il pellet da riscaldamento è soggetto a specifiche regole finalizzate a garantirne la qualità lungo tutta la filiera produttiva.

A tutela del consumatore sono fondamentali le certificazioni di qualità come ENplus®, lo schema di certificazione del pellet numero uno al mondo. Dalle prime fasi di produzione fino alla consegna finale, ENplus® garantisce in modo trasparente e indipendente la qualità del pellet, contrastando le frodi lungo tutta la filiera, grazie ad un vero e proprio database liberamente consultabile online che presenta tutte le informazioni utili a verificare la “genuinità” della certificazione.  L’analisi del codice identificativo e delle informazioni aziendali permette infatti di accertare l’effettiva conformità del prodotto certificato.

AIEL e l’ufficio ENplus® Italia sono impegnati da anni a garantire il rispetto delle regole, e sono a disposizione di autorità e consumatori per assicurare il corretto impiego degli schemi di certificazione e l’effettiva conformità del prodotto acquistato. I consumatori possono verificare in autonomia la presenza sul registro della certificazione di produttori e distributori di pellet ENplus® cercando l’azienda certificata sul sito ENplus® e possono eventualmente segnalare una frode o un caso sospetto utilizzando l’apposito sistema di notifica. I rivenditori e le aziende che hanno scelto di proporre sul mercato unicamente pellet di qualità, in grado di garantire le migliori performance degli apparecchi e degli impianti termici in cui è impiegato, possono aderire al Gruppo Pellet ENplus® di AIEL, il gruppo di filiera di produttori e distributori di pellet certificato di qualità ENplus® che operano nel mercato italiano.