Qualità dell’aria: i prossimi step della Provincia di Trento

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Via libera dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina, a una bozza di Accordo con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica in materia di miglioramento della qualità dell’aria nella provincia di Trento. Previsti anche incentivi per la sostituzione degli impianti a biomassa obsoleti

Dalle rilevazioni effettuate periodicamente in Trentino, e conformemente a quanto previsto dal Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria, emerge quanto sia importante attivare misure di risanamento della qualità dell’aria sia in relazione al Benzo(a)pirene e al materiale particolato, sia in relazione al biossido di azoto NO2, andando a integrare e rendere ancora più incisive le iniziative già messe in atto a livello provinciale.

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica-MASE dispone di risorse pari a complessivi 220 milioni di euro (per le annualità 2021-2028) per il finanziamento, tramite appositi accordi di programma con le Regioni e le Province autonome, di misure di risanamento della qualità dell’aria.

La Provincia autonoma, attraverso l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, ha quindi avviato una interlocuzione con il Ministero, che ha portato alla definizione della bozza di Accordo bilaterale di programma approvata oggi in via preliminare. Questa bozza di Accordo, in estrema sintesi, individua una serie di interventi comuni da porre in essere, in concorso con quelli previsti dalle norme vigenti, nei settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti, ai fini del miglioramento della qualità dell’aria ambiente e del contrasto all’inquinamento atmosferico.

L’Accordo definisce i reciproci impegni che Provincia e Ministero assumono, compresa l’indicazione delle risorse messe a disposizione dal MASE che potranno arrivare fino ad un massimo di 5 milioni di euro. Almeno inizialmente, queste misure riguarderanno innanzitutto incentivi a privati ed imprese per sostituire impianti e generatori a biomassa obsoleti con altri sistemi di generazione del calore a zero emissioni (come ad esempio il solare termico e le pompe di calore), con nuovi impianti a biomassa a 5 stelle secondo la classificazione del decreto ministeriale 186/2017 o con stufe ad accumulo costruite sul posto realizzate nel rispetto della norma di progetto UNI EN 15544. In particolare, nel bando sarà prevista la concessione di un cofinanziamento in una percentuale aggiuntiva rispetto a quella rilasciata dal GSE nell’ambito delle linee 2.A, 2.B, 2.E del Conto Termico, nonché alle detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico degli edifici e per le ristrutturazioni (Ecobonus e Bonus casa), per interventi di sostituzione di dispositivi alimentati a biomassa costruiti prima del 2010, non più in grado di garantire una combustione ottimale della legna e privi di certificazione ambientale, con dispositivi di ultima generazione. Si prevede altresì di estendere la concessione di un cofinanziamento anche agli interventi di sostituzione di dispositivi obsoleti alimentati a biomassa con stufe ad accumulo costruite sul posto, rappresentanti dunque pezzi unici e impossibilitate a ottenere la certificazione a stelle, realizzate nel rispetto della norma di progetto. Il bando sarà pubblicato e disponibile per i cittadini indicativamente nella prossima primavera.

Inoltre, in stretta collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e l’autostrada A22, verranno implementati nuovi interventi volti a consolidare i buoni risultati ottenuti dal progetto “BrennerLec” nella gestione dinamica dei flussi di traffico e della riduzione della velocità in ambito autostradale.