Il ruolo e l’impegno del Gruppo nella transizione ecologica

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L’impegno del Tavolo tecnico del GAD non si esaurisce entro i limiti nazionali, ma con AIEL e il WG Domestic Heating di Bioenergy Europe si impegna a trovare una sintesi tecnica anche a livello internazionale. I lavori dell’European clean air technology hub continuano. Il 20 ottobre scorso infatti si è tenuto il secondo incontro tra gli stakeholder per sintetizzare in un report da sottoporre alla Commissione europea le prospettive tecnologiche del settore legato alla combustione domestica dei combustibili solidi. A valle del primo incontro, AIEL aveva pubblicato una serie di commenti focalizzati su un migliore inquadramento del contesto italiano relativamente alle misure realizzate in ambito nazionale e regionale allo scopo di riconoscere gli sforzi istituzionali per risolvere le criticità relative alla qualità dell’aria che caratterizzano alcuni territori italiani. Nella seconda fase, grazie al supporto dei membri del Tavolo tecnico del Gruppo, il focus è stato spostato sulla componente tecnologica, ovvero sulla definizione di Bat (Best available technologies) e Bnat (Best not yet available technologies), ovvero le tecnologie che in prospettiva possono avere un ruolo chiave per la transizione ecologica e il miglioramento della qualità dell’aria. Il report ha l’arduo compito di fotografare la potenziale evoluzione di un mercato estremamente eterogeneo e adottare soluzioni diverse in base alle caratteristiche delle regioni di riferimento. Due principali punti chiave hanno rappresentato le istanze presentate da AIEL e dal Tavolo tecnico alla società che organizza i lavori internazionali.

Tecnologie virtuose

Il primo riguarda l’inclusione degli apparecchi domestici a pellet tra le tecnologie virtuose volte a rappresentare una soluzione al problema. Infatti, nelle prime due versioni del report erano state prese in considerazione caldaie automatiche e manuali e apparecchi domestici a legna combinati a diverse misure primarie e secondarie volte all’abbattimento delle emissioni. Tuttavia, non erano stati presi in considerazione gli apparecchi domestici a pellet, principalmente per la mancanza di una letteratura scientifica di riferimento che analizzasse le prestazioni delle tecnologie più moderne. Tale criticità è stata subito individuata nell’ambito del WG Domestic Heating di Bioenergy Europe e portata all’attenzione dell’hub. Grazie al lavoro coordinato del GAD e del WG Domestic Heating è stato possibile preparare un incontro e confrontarsi direttamente con gli organizzatori dell’hub che hanno compreso le ragioni dei costruttori aprendo all’aggiornamento del report.

Standardizzare la classificazione

Il report suggerisce l’inasprimento dei requisiti di Ecodesign per considerare i valori delle Bat individuate. Su questo punto il GAD rilancia e chiede una revisione strutturale di Ecodesign in modo da migliorare i regolamenti per adattarsi meglio alle caratteristiche eterogenee del settore in Europa. Invece di indicare un singolo limite soglia, Ecodesign dovrebbe evolversi in una classificazione che i diversi Stati o regioni possono applicare in base alle criticità relative alla qualità dell’aria nell’area di riferimento. Una classificazione europea garantirebbe maggiore standardizzazione tra le misure adottate dai singoli Paesi senza negare la possibilità alle regioni con elevate criticità (in termini di qualità dell’aria) di applicare limiti più restrittivi. Allo stesso tempo, consentendo alle regioni con bassa densità demografica maggiore flessibilità per non influire sulle fasce della popolazione soggette a povertà economica. Il lavoro del Tavolo tecnico continuerà di concerto con il WG di Bioenergy Europe per garantire che il Clean air technology hub rappresenti realmente uno strumento capace di garantire uno sviluppo sostenibile del riscaldamento domestico a biocombustibili solidi, in modo da spazzare via i punti deboli che ne ostacolano il giusto ruolo nella transizione ecologica.