Caldaie, sistemi ibridi e micro-cogenerazione, le importanti opportunità previste dal decreto REDII

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Il nuovo Decreto 28/2011 che ha recepito la direttiva UE 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la così detta REDII, crea interessanti prospettive di sviluppo per le moderne soluzioni tecnologiche alimentate a biomassa legnosa. Grazie al lavoro di advocacy istituzionale di AIEL, siamo finalmente riusciti a intervenire nei momenti giusti, sottoponendo alle Istituzioni proposte tecniche coerenti e migliorative del quadro legislativo di riferimento, nell’ottica di promuovere soluzioni innovative sotto il profilo energetico e ambientale. Nello sviluppo delle proposte tecniche abbiamo cercato di assicurare una corretta applicazione dei contenuti del Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria sottoscritto a Torino a giugno 2019 in occasione del Clean Air Dialogue, oltre a una maggiore coerenza con la normativa vigente o in fase di revisione (Conto termico e Superbonus), allo scopo di evitare vuoti legislativi e dubbi interpretativi che, come nel caso del Superbonus/Ecobonus, hanno fortemente penalizzato le imprese e gli operatori della filiera che rappresentiamo.

Le proposte di Aiel

Le nostre proposte hanno riguardato principalmente l’allegato IV del testo, ma non solo. Un primo, positivo elemento di novità da segnalare è riportato al comma 6 dell’art. 26: ad esclusione dei nuovi edifici, gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati ai fini dell’assolvimento delle quote d’obbligo di energia rinnovabile accedono agli incentivi statali, naturalmente nel rispetto dei criteri e delle condizioni di accesso e cumulabilità da ciascun meccanismo. È stata quindi tolta la decurtazione dell’incentivo sugli impianti a fonti energie rinnovabili (fer) installati in edifici soggetti alle quote d’obbligo (ad esempio ristrutturazioni rilevanti e di primo livello). Il requisito minimo di classe prestazionale 4 Stelle (ex d.m. 186/2017) in caso di contestuale sostituzione di un generatore di calore a biomassa esistente e di 5 Stelle in tutti gli altri casi, viene esteso a tutti i sistemi incentivanti. Ora, con riferimento al Conto termico 3.0, auspichiamo siano introdotte le nostre proposte di premialità (Ce) basate sulle emissioni di particolato primario (PP). Gli attuali requisiti del Conto termico 2.0 in vigore dal 2016, introdotti solo nel 2020 anche nel Decreto requisiti ecobonus (cfr. d.m. 6 agosto 2020), sono ora estesi a tutti i sistemi incentivanti. Si tratta di criteri di corretta progettazione, installazione e conduzione degli impianti a biomassa, sia sopra che sotto i 500 kW, determinanti per garantire le elevate prestazioni tecnico-ambientali che, per troppo tempo, sono stati assenti dalle detrazioni fiscali. A questo proposito, sul lato dei biocombustibili è stata introdotta la certificazione, con riferimento alle norme UNI EN ISO 17225, per la legna da ardere, il cippato e le bricchette. Tuttavia, è stata ignorata la nostra proposta, riferita a questi specifici biocombustibili, che intendeva preservare le virtuose forme di autoconsumo. L’auspicio è che si possa tenerne conto nei decreti attuativi dei singoli meccanismi incentivanti.

I sistemi factory made

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione, nei generatori ibridi, del sistema ibrido a biomassa, costituito da pompa di calore e caldaia a biomassa, espressamente realizzati e concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro. Recentemente anche l’industria di costruzione dei moderni impianti tecnologici a biomassa ha immesso sul mercato questi sistemi definiti factory made. Si tratta di uno dei nuovi segmenti di innovazione tecnologica degli impianti a biomassa, che sono così realizzati e concepiti dai fabbricanti per funzionare in abbinamento alle pompe di calore, costituendo in questo modo dei sistemi ibridi con entrambi i generatori alimentati a fonti rinnovabili, soprattutto in abbinamento all’installazione di un impianto fotovoltaico. Si consente pertanto ai prodotti a biomassa già presenti sul mercato di non subire ulteriori penalizzazioni, garantendo un approccio di neutralità tecnologica ai sistemi incentivanti in riferimento ai sistemi ibridi. Non era più giustificabile che a un ibrido con caldaia a gas a condensazione (fossile) si applicasse il 65% di detrazione e non si riconoscesse il sistema ibrido a biomassa (rinnovabile) che finora godeva dell’agevolazione al 50% in tutti casi. Un’ulteriore importante novità riguarda la micro-cogenerazione a biomassa. Preme ricordare che fino a poco tempo fa nel portale Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) relativamente alle detrazioni non poteva nemmeno essere inserita questa soluzione tecnologia. Le tecnologie di microcogenerazione alimentate a fonti di energia rinnovabile, nello specifico a biomasse, rientrano nell’Allegato I del D.M. 4 agosto 2011 relativo alla promozione della cogenerazione. La proposta di AIEL ha avuto quindi l’obiettivo di consentire ai sistemi di microcogenerazione alimentati a biomassa, caratterizzati da un elevato livello di innovazione tecnologica, di non subire penalizzazioni di natura interpretativa, garantendo l’approccio di neutralità tecnologica e di promozione delle energie rinnovabili al fine di eliminare le barriere di ingresso al mercato che ne avrebbero ostacolato la concorrenza e determinato fenomeni distorsivi. Ora la microcogenerazione a biomassa, come tutte le altre soluzioni a fonti energie rinnovabili, non solo conquista pari dignità rispetto alle altre forme di micro-cogenerazione (non rinnovabile) ma, nel nostro caso e come da noi proposto, il valore limite del risparmio di energia primario è stato ridotto al 10% (Pes), coerentemente con quanto indicato nell’allegato III del D.M. 04/08/2011.