Il Libro Verde dell’Energia dal Legno

Libro Verde
Condividi

Superare la crisi energetica con l’energia dal bosco si può. Dalla gestione forestale sostenibile all’uso a cascata, ecco come valorizzare la filiera legno-energia

Sei buoni motivi per valorizzare in maniera sostenibile i boschi e le foreste italiane. AIEL torna a comunicare le valenze positive della filiera bosco, legno, energia con il nuovo Libro Verde dell’Energia dal Legno pubblicato in collaborazione con Progetto Fuoco, in cui propone la sua roadmap per la valorizzazione della risorsa legno.

AIEL chiede di guardare con maggior attenzione al contributo che il settore produttivo delle biomasse legnose può fornire alla diversificazione degli approvvigionamenti riducendo la dipendenza energetica da altri Paesi, contrastando il caro energia e promuovendo al contempo lo sviluppo locale e la transizione energetica. Nel Libro Verde, disegna la strategia per conciliare esigenze di conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio e funzioni ambientali dei boschi e delle foreste italiane con la produzione responsabile di prodotti e servizi forestali.

Una multifunzionalità preziosa per diversi obiettivi:

  • sociali, per creare opportunità di crescita ai territori;
  • economici, per sostenere l’industria di prima lavorazione del legno e ridurre la dipendenza dall’estero;
  • energetici, per risolvere la crisi valorizzando il contributo proveniente da legno, pellet e cippato;
  • ambientali, per governare il territorio in maniera più efficiente.

I 6 punti principali del Libro Verde

1) GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE E RESPONSABILE

Le foreste italiane sono lontane da una condizione di sovra-sfruttamento e, al contrario, soffrono di un cronico stato di abbandono, causa di fenomeni di instabilità idrogeologica, perdita di valore ambientale e povertà economica. Elemento chiave di questo modello è la gestione forestale sostenibile, fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici, importante volano di sviluppo locale, soprattutto nelle aree interne e montane, nonché fonte di reddito per imprese boschive ed operatori di filiera.

2) ENERGIA DAL LEGNO: RINNOVABILE E CARBON NEUTRAL

Oltre ad essere una fonte di energia rinnovabile, la biomassa legnosa è carbon neutral: la CO2 prodotta dalla combustione del legno è equivalente per quantità a quella che gli alberi assimilano dall’atmosfera nel corso della loro crescita. In Italia, in 10 anni la quantità di anidride carbonica assorbita dai boschi italiani è aumentata di ben 290 milioni di tonnellate, e la quantità di carbonio organico stoccata nei boschi italiani – e quindi sottratta stabilmente all’atmosfera – è passata da 490 a 569 milioni di tonnellate.

3) ECONOMIA CIRCOLARE DEL BOSCO

Per garantire un uso efficiente e “circolare” delle risorse è essenziale rispettare il principio dell’utilizzo a cascata del legno, cioè l’impiego del legno in più fasi, in primis come materia prima o materiale da costruzione e solo successivamente per la produzione di energia. Il materiale legnoso di alta qualità, con un valore economico più elevato, viene impiegato nella produzione di legname e destinato a creare prodotti durevoli, mentre solo il materiale di qualità più bassa viene utilizzato per scopi energetici. Questa “cascata economica” garantisce che solo i residui dell’industria del legno, o che non hanno altre possibili destinazioni, siano utilizzati a fini energetici e che vengano valorizzati tutti gli assortimenti e le destinazioni d’uso ottenibili dalle piante.

4) OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER I TERRITORI

Valorizzare la biomassa legnosa di locale, come il cippato – prodotto a partire da residui agricoli e forestali quali tronchi, stanghe, ramaglie, piante intere o da residui dell’industria del legno – è il presupposto per creare filiere locali sostenibili nei territori interni e nelle zone montane. I vantaggi? Creazione di valore aggiunto e occupazione, incremento del potere di acquisto delle comunità, maggiore sicurezza nell’approvvigionamento energetico e riduzione delle emissioni climalteranti grazie alla prossimità tra luogo di produzione e di consumo. Le imprese coinvolte nella filiera “dal bosco al camino” sono un asset del made in Italy: circa 14.000 imprese che danno lavoro ad oltre 72.000 occupati e producono complessivamente un fatturato di oltre 4 miliardi di euro.

5) ABBANDONO DELLE FONTI FOSSILI

Le biomasse legnose impiegate nel settore del riscaldamento residenziale in forma di legna da ardere, pellet e cippato, sono già oggi la principale fonte energetica rinnovabile impiegata nel nostro Paese, vengono utilizzate da oltre un quarto delle famiglie italiane e offrono una soluzione matura e affidabile, prontamente disponibile, conveniente ed efficiente con cui raggiungere gli obiettivi energetici e di decarbonizzazione, grazie all’impiego in tecnologie avanzate oggi disponibili sul mercato.

6) CONTRIBUTO ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI ENERGETICA

Un miglior utilizzo della risorsa forestale, nell’ambito di quanto stabilito dalla Strategia Forestale Nazionale, può contribuire a ridurre le importazioni e ad assicurare l’autosufficienza, garantendo la resilienza e la sussistenza di catene di fornitura nazionali. Incentivare la produzione di legname permetterebbe di disporre di più materiale di alta qualità per costruzioni e arredo e una maggiore quota interna di scarti e sottoprodotti per produrre pellet, legna da ardere e cippato. Per tali ragioni, la filiera foresta-legno deve essere considerata nel suo complesso, con un approccio sistemico ed integrato e con investimenti orientati ad un’economia wood-based.