Il clima che cambia non è un’opinione

Condividi

Il Coordinamento Free, di cui AIEL è membro del Direttivo, ha scritto una lettera aperta ai media, alle loro redazioni e a tutti giornalisti per evidenziare come la corretta informazione sia un punto cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici

La numerosità e l’intensità degli eventi estremi degli ultimi anni, in Italia e nel Mondo, ha reso evidente in modo chiaro quali sono i segnali derivanti dall’intensificarsi degli impatti del cambiamento climatico.

Il rapporto dell’IPCC

Nel suo ultimo rapporto, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) con estrema chiarezza indica nelle emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo dei combustibili fossili le cause principali del cambiamento climatico e individua nella loro rapida eliminazione, nell’efficienza energetica e nella generazione da fonti rinnovabili le uniche vere strade per la decarbonizzazione. È evidente che questi messaggi chiarissimi, che il mondo scientifico invia, devono essere presi in seria considerazione. Soprattutto dai decisori politici ai quali è demandato il compito di attuare politiche adeguate all’urgenza della situazione.

L’appello di Mattarella

Persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni scorsi si è sentito in dovere di richiamare l’attenzione sul cambiamento climatico in corso, sia a livello Paese, sia con i Capi di Stato dei Paesi Mediterranei, sollecitando tutti a non sottovalutarlo o sminuirlo e ad agire velocemente poiché siamo già in ritardo per le necessarie misure di contrasto.

In questo percorso di presa di coscienza collettiva del cambiamento climatico, delle sue cause, degli effetti e delle possibili azioni di contrasto, possono e devono giocare un ruolo fondamentale anche i mezzi di comunicazione, sia come strumento di corretta informazione sia come azione di stimolo ad agire in fretta. Purtroppo, oggi l’informazione sulle tematiche connesse al cambiamento climatico non sempre viene fornita con il dovuto rigore scientifico e con un adeguato livello di approfondimento delle cause, degli effetti e delle soluzioni.

La lettera dei 100 scienziati italiani

Per richiamare l’attenzione dei mezzi d’informazione, è di pochi giorni fa una lettera aperta ai media firmata da 100 scienziati italiani, apprezzata e condivisa dalle associazioni che compongono il Coordinamento Free il quale sottolinea che un altro aspetto di fondamentale importanza è il doversi attenere al valore scientifico delle informazioni che vengono date, senza lasciare la possibilità di libera interpretazione di ciò che oggi la comunità scientifica ha stabilito essere vero.

In particolare viene riconosciuto il valore fondamentale che svolgono i media nel diffondere una seria cultura ambientale e nel far capire l’importanza della transizione energetica. Proprio per questo motivo, il Coordinamento FREE, vuole richiamare il mondo dell’informazione a prendere atto della responsabilità che ha nel fornire una corretta rappresentazione di cause e effetti del cambiamento climatico, che oggi è uno dei maggiori problemi che l’umanità si trova a dover affrontare, e, facendo appello alla deontologia professionale, chiede a tutti i giornalisti di non trattare notizie scientificamente provate riguardanti il cambiamento climatico come semplici opinioni da verificare o mettere in discussione.