Regolamenti regionali per stufe a legna e pellet: le norme dei Comuni critici in Toscana

Condividi

Le norme della Regione Toscana sul riscaldamento a legna e pellet si applicano spesso solo nei Comuni con più problemi di qualità dell’aria. Scopri le norme e i Comuni interessati in Toscana!

Il riscaldamento domestico a legna e pellet è una pratica tradizionale in molte regioni italiane, inclusa la Toscana, che, con il suo clima caratterizzato da inverni piuttosto freddi, ha una lunga tradizione nell’uso delle stufe a legna e pellet nelle abitazioni.

Il riscaldamento domestico a legna e pellet in Toscana

Legna e pellet, in quanto fonti di energia rinnovabile ampiamente disponibili, rappresentano un’opportunità irrinunciabile per attuare la decarbonizzazione del comparto termico. Tuttavia, se non correttamente gestito, l’uso di questi sistemi di riscaldamento determina l’emissione in atmosfera di sostanze nocive nell’atmosfera, come particolato fine, ossidi di azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO).

Le Regioni del Bacino Padano sono state le prime ad attivare disposizioni regionali che impongono l’installazione e l’utilizzo solo dei generatori di calore a biomassa legnosa più puliti ed efficienti, limitando l’utilizzo e le nuove installazioni degli apparecchi più obsoleti e inquinanti per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, altre Regioni, come la Toscana, hanno deciso di seguire questa strada e di fissare alcune norme di carattere locale per migliorare la qualità dell’aria.

Le norme regionali in Toscana

Le limitazioni si applicano dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno nei soli Comuni delle aree di superamento della “Piana Lucchese” e di “Prato – Pistoia” sotto i 200 metri di altitudine e solo in presenza di un impianto di riscaldamento alternativo. In particolare, le limitazioni coinvolgono i Comuni di Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari e Uzzano.

Quali stufe o camini possono essere utilizzati in Toscana? 

Gli impianti già installati nei Comuni interessati devono essere dotati della classificazione con almeno 3 stelle (D.M. 186/2017) per poter essere utilizzati. Il numero di stelle si trova sul Certificato Ambientale rilasciato dal produttore per tutti gli impianti.

Come regolarsi con le nuove installazioni? 

Su tutto il territorio regionale è ammessa esclusivamente l’installazione di impianti con classe di qualità uguale o superiore a 4 stelle. Nei Comuni critici sotto i 200 metri in aree metanizzate è inoltre vietata l’installazione di impianti termici a biomassa nelle nuove costruzioni e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni a meno che non sia già presente un impianto di riscaldamento.

Abbruciamenti all’aperto

Nel periodo di riferimento e nei Comuni interessati anche gli abbruciamenti all’aperto non sono ammessi. Nei restanti comuni le amministrazioni vietano le combustioni all’aperto in presenza di condizioni meteo sfavorevoli. Verifica sempre presso il tuo Comune.

La Toscana ha quindi preso provvedimenti seri per regolamentare il riscaldamento domestico a legna e pellet e ridurre l’inquinamento atmosferico, specie nelle aree più problematiche, promuovendone un uso sostenibile sul modello di quanto fatto dalle Regioni del Bacino Padano.

Perché siano efficaci però è importante che i cittadini toscani, in particolare se risiedono nei Comuni citati, siano consapevoli e adottino tutte le misure per utilizzare il riscaldamento a legna e pellet in modo responsabile ed eco-compatibile.

La Guida di AIEL a tutte le norme regionali

Per rendere la vita più facile ai cittadini che utilizzano legna e pellet per il riscaldamento domestico, AIEL – Associazione italiana energie agroforestali ha realizzato un’apposita Guida ai regolamenti regionali per l’esercizio e l’installazione di impianti termici a biomassa.

Si tratta di uno strumento che facilita la comprensione e la corretta attuazione delle norme a scala regionale che regolano l’utilizzo di stufe e caldaie a biomassa offrendone una schematizzazione semplice e intuitiva.

Fortemente voluta dagli operatori della filiera che AIEL rappresenta e sviluppata anche con la collaborazione del MASE e delle Regioni, la Guida fornisce ai cittadini tutte le informazioni per utilizzare il riscaldamento a legna e pellet rispettando le norme della propria Regione sulla qualità dell’aria.