Panoramica sugli incentivi regionali per il turn over tecnologico

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Sostituire stufe e caldaie vecchie con apparecchi moderni ed efficienti sfruttando gli incentivi conviene. Oggi ancora di più grazie ai bandi regionali, cumulabili con l’incentivo Conto Termico

Contribuire al miglioramento della qualità dell’aria è un impegno che riguarda tutti i settori produttivi, e il settore del riscaldamento a biomassa legnosa è stato tra i primi ad attivare un impegno congiunto tra imprese del settore, istituzioni e pubbliche amministrazioni per l’adozione di politiche di sistema improntate in primis a promuovere l’utilizzo delle eccellenze tecnologiche e sostituire gli apparecchi obsoleti e inefficienti.

Da anni, le imprese del settore investono nello sviluppo di moderne tecnologie di riscaldamento a legna e pellet per rispondere alle esigenze di miglioramento della qualità dell’aria. Oggi i moderni sistemi di riscaldamento a biomasse sono rappresentati da stufe e caldaie che raggiungono fattori di emissione di poche decine di grammi per GJ di energia termica prodotta e nei casi migliori (tecnologie ad emissioni “quasi zero”) arrivano a pochi grammi per GJ, con emissioni di particolato pari a quelle del metano e fino anche a 100 volte inferiori rispetto a una stufa obsoleta o non correttamente funzionante

Domenico Brugnoni, presidente di AIEL

Rafforzare il turnover tecnologico con i bandi regionali

L’incentivo principale attivo a livello nazionale per promuovere l’efficientamento del parco installato è il Conto Termico gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici) che assegna un contributo per la sostituzione di stufe e impianti a biomassa già installati vecchi e obsoleti, caratterizzati da elevati livelli di emissioni, con apparecchi moderni ed efficienti che garantiscono un livello di emissioni da 4 a 8 volte inferiori. “Si tratta di un incentivo alla rottamazione e alla riqualificazione energetica che può avere un effetto decisivo sulla qualità dell’aria e che in alcune aree che presentano criticità è importante potenziare attraverso l’attivazione di bandi locali cumulabili avviando politiche territoriali coordinate ed omogenee – aggiunge Brugnoni –. Attualmente, sono molti i bandi regionali cumulabili al Conto Termico attivi in diverse aree del Paese che promuovono il turnover tecnologico e l’ammodernamento del parco apparecchi installati”.

Regione Lazio

Tra i bandi più recenti c’è quello attivato dalla Regione Lazio, che ha stanziato circa 3 milioni di euro per il periodo 2024-2026 per la sostituzione di stufe e caldaie obsolete a biomassa con generatori nuovi ed efficienti. Il contributo copre fino al 50% dell’importo già riconosciuto dal Conto Termico, permettendo di raggiungere una copertura massima del 97,5% delle spese. Gli interventi ammissibili sono quelli finanziati dal Conto Termico con una classe prestazionale dell’apparecchio da sostituire inferiore alle 4 stelle.

Regione Veneto

La Regione Veneto ha lanciato un bando per i residenti che intendono sostituire generatori obsoleti alimentati a biomasse, con classificazione ambientale inferiore o uguale a 3 stelle, con impianti di classe 5 stelle e, in alcune zone montane, anche di classe 4 stelle, con emissioni di particolato inferiori a 20 mg/Nm³. I potenziali beneficiari dovranno aver presentato al GSE la richiesta dell’incentivo per la misura 2B o 2A del Conto Termico, a partire dalla data del 14 giugno 2024 (data di pubblicazione del bando) e dovranno risultare assegnatari dell’incentivo stesso entro il 20 giugno 2025 (termine di chiusura del bando medesimo). L’entità del contributo regionale potrà arrivare a coprire fino al 100% della spesa giudicata ammissibile dal GSE.

Regione Lombardia

In Lombardia la Regione ha riaperto il bando biomasse per sostenere la sostituzione dei generatori obsoleti con nuove stufe e caldaie a legna, pellet e cippato. Il bando prevede un abbassamento delle aliquote di finanziamento e l’introduzione di massimali specifici per i condomini. Le condizioni di accesso variano in base all’altitudine del comune, con limiti di emissione più restrittivi per le aree a bassa quota. Il contributo cumulato con il Conto Termico può arrivare fino all’80% delle spese ammissibili, con massimali che variano in base alle emissioni del nuovo impianto.

Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha prorogato fino al 1° settembre 2025 il termine per la presentazione delle istanze di partecipazione al bando per la sostituzione di generatori a biomassa legnosa. Il contributo a fondo perduto copre fino a 3.000 euro per le caldaie a 5 stelle, incentivando così la rottamazione di impianti obsoleti e il miglioramento dell’efficienza energetica. Il bando rientra nell’ambito delle misure del Piano Regionale di Qualità dell’Aria e del Piano Energetico Ambientale Regionale.

Regione Campania

La Campania ha approvato un nuovo bando per la sostituzione di apparecchiature obsolete alimentate a biomassa legnosa per gli anni 2024 e 2025, cumulabili con il Conto Termico. Il contributo regionale, erogato a sportello, varia fino a 6.000 euro per le pompe di calore e 10.000 euro per le caldaie a legna/cippato. Ogni soggetto può presentare al massimo due istanze.

Regione Emilia-Romagna

Esaurite le risorse del precedente bando, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato ulteriori 19 milioni di euro per sostituire caldaie, stufe e vecchi camini con dispositivi di ultima generazione. Il contributo regionale può coprire fino al 100% della spesa ammissibile per sostituzioni con nuovi impianti di classe 5 stelle o pompe di calore. I nuovi generatori devono avere la certificazione ambientale di classe 5 stelle.

Regione Puglia

In Puglia, i cittadini dei Comuni di Torchiarolo e Francavilla Fontana possono beneficiare di un bando per la sostituzione di generatori domestici a biomassa. I contributi, che variano fino a 10.000 euro per caldaie a legna/cippato, sono cumulabili con il Conto Termico e coprono il 100% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate fino al 9 dicembre 2024.

Provincia di Treviso

La Provincia di Treviso ha lanciato un bando per la pulizia di stufe, camini, cucine e caldaie a legna e pellet. Il contributo copre fino al 50% della spesa con un massimale di 120 euro, aumentato all’80% per i richiedenti con ISEE inferiore a 20.000 euro o età superiore a 75 anni. Gli impianti oggetto di intervento devono essere iscritti nel catasto regionale (CIRCE).

Con il turnover tecnologico l’aria è più pulita per tutti

Rafforzare le misure a sostegno del turnover tecnologico nel settore del riscaldamento a biomassa legnosa al fine di stimolare la sostituzione dei vecchi impianti con tecnologie efficienti e a ridotte emissioni significa contribuire in modo decisivo al miglioramento della qualità dell’aria – conclude Brugnoni –. I bandi regionali cumulabili al Conto Termico rappresentano un’opportunità preziosa per migliorare la qualità dell’aria e l’efficienza energetica in aree critiche attraverso la sostituzione di impianti obsoleti con tecnologie moderne e più efficienti”.

Grazie alla sinergia tra Conto Termico e contributi regionali, i cittadini possono beneficiare di significativi incentivi economici, contribuendo così alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza delle proprie abitazioni, combinando benefici ambientali e vantaggi economici, per un futuro più pulito e sicuro per tutti.