Un testo di legge del Governo, già esaminato e approvato dal Consiglio dei Ministri, al quale si sono uniti due articolati di iniziativa di Onorevoli Parlamentari: tre testi che offrono una serie di interessanti e importanti misure volte allo sviluppo socio economico dei territori e alla garanzia di servizi pubblici, favorendo diritti di cittadinanza e riducendo le sperequazioni.
Un passo in avanti significativo nella protezione del patrimonio naturale e culturale delle montagne e nella promozione dello sviluppo sostenibile delle aree montane e in cui sarebbe tuttavia importante riconoscere in modo più esplicito il ruolo strategico della filiera legno-energia per valorizzare tutto il suo potenziale di sviluppo per questi territori.
Questa la visione che emerge dalla Memoria depositata da AIEL-Associazione italiana energie agroforestali presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato in riferimento ai disegni di legge nn. 276, 396 e 1054 recanti disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.
AIEL, Associazione che rappresenta le imprese della filiera legno-energia, sottolinea l’importanza del settore forestale per la crescita economica, la tutela ambientale e il miglioramento della qualità della vita nelle aree montane, spesso trascurate dalla politica nazionale.
“La gestione forestale sostenibile e la valorizzazione dell’economia del bosco secondo il principio dell’uso a cascata del legno sono cruciali per i benefici socioeconomici e ambientali che apportano alle aree montane e per il vasto insieme di ricadute positive su questi territori. I problemi del settore forestale italiano derivano principalmente dall’incapacità di valorizzare adeguatamente il patrimonio forestale nazionale: solo il 15,3% delle foreste italiane è gestito secondo piani di gestione forestale, e il tasso di prelievo forestale, tra il 18,4% e il 37,4% dell’incremento annuo, è molto inferiore alla media europea del 73%”.
Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL
“Il basso tasso di prelievo causa una forte dipendenza dalle importazioni di legno, legname, legna da ardere, pellet e cippato. Sebbene i settori industriali legati ai prodotti a base di legno e cellulosa siano competitivi a livello internazionale, la domanda di materie prime legnose, semilavorati in legno e biocombustibili non è adeguatamente soddisfatta dalle risorse forestali nazionali”.
Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL
Per contribuire a superare questi problemi, AIEL propone di prevedere nelle linee guida per la valorizzazione dei pascoli e dei boschi montani disposizioni specifiche per indirizzare la filiera foresta-legno-energia, con l’obiettivo di favorire il completo sviluppo del settore, nell’ambito di un progetto più ampio di rilancio dell’economia del legno, e di generare ricadute positive sul tessuto economico, produttivo e occupazionale dei territori delle aree montane. Inoltre, l’Associazione richiama l’attenzione sul potenziale dei terreni silenti: aree non utilizzate o lasciate in stato di abbandono, che, se correttamente valorizzate con idonee misure di gestione forestale sostenibile, potrebbero rappresentare un’opportunità per la riqualificazione e la sostenibilità ambientale dei territori.
Il patrimonio boschivo italiano
Le foreste italiane coprono oltre 11 milioni di ettari, quasi il 40% del territorio nazionale, con una crescita del 4,9% negli ultimi dieci anni. Questa espansione non è frutto di politiche attive di rimboschimento, ma dell’abbandono delle attività primarie e dello spopolamento delle aree montane e collinari.
AIEL sottolinea l’urgenza di valorizzare meglio le potenzialità del patrimonio forestale, che può offrire un contributo determinante allo sviluppo, all’occupazione e alla salvaguardia ambientale nelle aree montane per almeno quattro buone ragioni.
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1. Sviluppo delle economie locali
La gestione sostenibile del bosco può attivare uno sviluppo economico locale, creando posti di lavoro nella produzione forestale e nella lavorazione del legno per fini strutturali, artigianali ed energetici seguendo il principio fondamentale dell’utilizzo a cascata del legno che prevede l’impiego del legno in più fasi: innanzitutto come materia prima o materiale da costruzione; successivamente il legno non adatto a utilizzi di tipo strutturale o risultato degli scarti di lavorazione viene destinato alla produzione di energia, innescando quindi un uso efficiente e “circolare” della risorsa legnosa.
2. Manutenzione del patrimonio boschivo
La filiera legno-energia contribuisce alla manutenzione del patrimonio boschivo nelle aree interne e marginali, prevenendo il dissesto idrogeologico e riducendo il rischio di incendi, con benefici ambientali ed economici.
3. Prevenzione degli incendi
La prevenzione degli incendi deve passare per una corretta gestione forestale e boschiva. I diradamenti selettivi, che contrastano l’omogeneità della foresta, lasciano zone di irregolarità, in verticale e in orizzontale, favorendo la creazione di strutture a gruppi capaci di mitigare il transito del fuoco. Si tratta di azioni che possono ridurre di quasi il 90% il rischio di incendi boschivi.
4. Mitigazione del Cambiamento Climatico
La gestione responsabile delle foreste, basata su una corretta pianificazione selvicolturale e territoriale, può migliorare la capacità di assorbimento del carbonio, sviluppandone nuove e ulteriori capacità di sequestro.
Secondo AIEL, la valorizzazione delle aree montane dipenderà in larga misura dalla capacità di valorizzare in modo sostenibile il patrimonio boschivo e le filiere collegate, superando la marginalità che ha caratterizzato negli ultimi decenni le aree montane, in coerenza con il vincolo Costituzionale all’articolo 44 e del riconoscimento della rilevanza di questi territori nel contesto italiano.