L’economia del legno: nuovi strumenti per le foreste del futuro

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Il convegno a Progetto Fuoco ha riunito i protagonisti dell’economia del legno: una filiera articolata e complessa che condivide l’urgenza di valorizzare in modo sostenibile il patrimonio forestale italiano.

L’Italia è il Paese europeo con il più basso tasso di prelievo di legname dalle proprie foreste: la risorsa legnosa italiana è sottoutilizzata e mal utilizzata, un problema strutturale che danneggia lo sviluppo economico delle aree interne e montane del Paese. È necessario adottare al più presto un modello italiano di sviluppo della bioeconomia, non copiando i modelli del Nord Europa dominati dalle grandi centrali di raffinazione a biomassa, ma puntando a costruire un sistema forestale fondato sulla selvicoltura di qualità, sulla gestione forestale sostenibile e l’uso a cascata del materiale forestale. Oggi ci sono le condizioni per costruire una filiera virtuosa che opera su volumi inferiori, derivati dal territorio, e che può portare vero valore aggiunto al Paese attraverso strumenti come segherie di medie dimensioni, impianti all’avanguardia, legname ingegnerizzato e green communities.

L’appello, rilanciato da Davide Pettenella, Professore dell’Università di Padova presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali e Presidente di Cluster legno Italia, arriva dal Convegno “I nuovi strumenti per la foresta del futuro. Istituzioni, filiere e imprese finalmente insieme” organizzato da AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, in collaborazione con CIA, Confederazione agricoltori italiana, in occasione di Progetto Fuoco, la principale Fiera di settore dedicata al riscaldamento domestico a legna e pellet.

Una visione comune della filiera

A distanza di due anni dal primo incontro a Progetto Fuoco che ha radunato i principali soggetti della filiera forestale per discutere del futuro delle foreste italiane – ha affermato in apertura del convegno Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL – oggi presentiamo un ulteriore avanzamento di questa progettualità condivisa. Un risultato che è stato possibile raggiungere anche grazie all’impegno della Direzione Foreste del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che ha voluto attivare un gruppo di lavoro dedicato nell’ambito del Tavolo di Filiera Foresta Legno, affidandone il coordinamento ad AIEL, che in questi anni ha svolto un importante ruolo di aggregazione per far dialogare i tanti soggetti in cui è articolato il settore. Un lavoro importante, in vista di adottare politiche coordinate e condivise che riguardano le filiere produttive ed energetiche collegate al settore forestale fondato sulla gestione forestale sostenibile”.

Una filiera strategica

Condividiamo l’importanza di lavorare ad un rilancio della filiera forestale in un’ottica di sviluppo delle aree interne e montane, fondamentali per sostenere la crescita di tutto il Paese – ha dichiarato Luigi D’Eramo, Sottosegretario del MASAF –. La filiera del legno è assolutamente strategica in questo: non solo dal punto di vista energetico ma anche per quanto riguarda l’uso del legno nel settore dell’arredamento italiano. Oggi, poco più del 15% della superficie forestale italiana (che corrisponde a oltre 11 milioni di ettari) è soggetto a piani di gestione forestale: all’interno del contesto interno e montano lo sviluppo socioeconomico passa anche da un maggiore impegno nella gestione e valorizzazione del nostro patrimonio forestale”.

Nuovi strumenti per le foreste di domani

Come ha ricordato Luigi Torreggiani, giornalista di Compagnia delle Foreste e moderatore dell’incontro, solo dieci anni fa gli strumenti a disposizione della filiera forestale erano molto più limitati: non esistevano documenti fondamentali come il Testo Unico delle Foreste, la Strategia forestale nazionale, il Position Paper, condiviso dai principali attori del settore e dal MASAF, che delinea la strategia della filiera forestale per rilanciare l’economia del legno. Un altro strumento innovativo, lanciato a dicembre 2023, è il nuovo Sistema Informativo Forestale, osservatorio sulle biomasse forestale e gli usi energetici che raccoglie dati e informazioni aggiornate e affidabili, fondamentali per costruire una strategia forestale basata su dati oggettivi e condivisi.

AIEL presenta la visione condivisa della filiera forestale

Partendo dalla consapevolezza che tutti i settori collegati alla filiera forestale hanno un ruolo strategico per valorizzare la bioeconomia del nostro Paese, Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL, ha presentato il position paper “Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali documento che ha proposto per la prima volta una nuova strategia condivisa da tutti i settori che operano all’interno della filiera forestale (edilizia, arredamento, carta, energia ecc…) per rilanciare in modo sistemico l’economia del legno secondo un modello di sostenibilità, circolarità e sviluppo economico. “Il Position Paper è il risultato del riconoscimento da parte di tutto il settore forestale che, nell’ambito di una gestione circolare delle risorse con valorizzazione dell’uso a cascata del legno, non esiste una competizione tra valorizzazione energetica dei biocombustibili e uso industriale del legno – ha spiegato Paniz nel suo intervento –. Gli strumenti per una selvicoltura responsabile esistono già ma è importante continuare a sostenere le imprese forestali e  l’associazionismo, gli “accordi di foresta” e la pianificazione forestale: l’unica via per valorizzare la risorsa rinnovabile locale rappresentata dal legno portando valore aggiunto per il territorio e i cittadini”.

I contratti di filiera nel settore forestale

La seconda sessione del convegno ha focalizzato l’attenzione sui contatti di filiera nel settore forestale, con l’intervento di Pietro Oieni, Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del MASAF, che ha raccontato il percorso che ha portato al primo Bando nazionale sui contratti di filiera nel settore forestale: un primo passo che verso la strutturazione di una filiera più compatta e unita, con l’obiettivo generale di finanziare programmi di investimento sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto vista tecnologico, rafforzando le relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale delle imprese della filiera, migliorando la posizione dei beneficiari nella catena del valore.

Il confronto tra i protagonisti della filiera e i prossimi passi

Tutti i principali attori della filiera si sono confrontati nel dibattito in cui è stata condivisa la necessità di attivare un Tavolo Interministeriale permanente tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per garantire la condivisione e il coordinamento delle politiche che riguardano le filiere industriali ed energetiche collegate al settore forestale, anche attraverso una specifica attività di ricerca, formazione e innovazione.

In questi dieci anni abbiamo lavorato tanto per costruire, quasi da zero, delle opportunità di sviluppo per il settore forestale italiano. Dieci anni fa non esisteva una Direzione Forestale Nazionale – ha spiegato in chiusura Alessandra Stefani, Direttore Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del MASAF – da qui non torneremo indietro. Abbiamo aperto con uno spunto interessantissimo: il sottosegretario D’Eramo ha manifestato la volontà politica di costruire un Tavolo di confronto interministeriale, riconoscendo l’importanza di ampliare ulteriormente gli interlocutori per essere più incisivi. È fondamentale però fare un passo ulteriore e scendere a livello regionale per declinare su base territoriale le iniziative e gli indirizzi individuati a livello nazionale”.