Il ruolo strategico degli Accordi di foresta

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Grazie al bando finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -PNRR recante le caratteristiche, le modalità e le forme per la presentazione delle domande di accesso ai “Contratti di filiera” e le modalità di erogazione delle agevolazioni, sarà possibile usufruire e rendere operative le recenti reti di imprese denominate “Accordo di foresta” di cui all’art. 35-bis della Legge di conversione n. 108 del 29 luglio 2021 del D.L. 77 del 31 maggio 2021, uno strumento negoziale per “valorizzare le superfici pubbliche e private a vocazione agro-silvo-pastorale nonché per la conservazione e per l’erogazione dei servizi ecosistemici forniti dai boschi” (art.3, comma 4 quinquies 1 del D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L.9 aprile 2009 n.33).

L’Accordo di foresta” è uno strumento
negoziale che valorizza le superfici pubbliche e private a vocazione agro-silvo-pastorale coniugando conservazione ed erogazione dei servizi ecosistemici forniti dai boschi

Infatti, i contratti di filiera finanziati dal bando PNRR possono avere tra i soggetti proponenti anche gli “Accordi di foresta”, uno strumento da poco a disposizione del settore forestale italiano per costruire sinergie, condividere le sfide economiche e promuovere l’economia circolare della filiera foresta legno. Tale strumento è innovativo in quanto propedeutico allo sviluppo dell’associazionismo forestale, e individua e definisce obiettivi, impegni e ruoli di collaborazione.

L’Accordo di Foresta è uno strumento di sviluppo di “reti di impresa” ed è equiparato alle “reti di impresa agricole” in quanto soggetto allo stesso trattamento. Un aspetto importante è che nell’Accordo di Foresta almeno la metà dei contraenti deve essere titolare di un diritto di appartenenza o di godimento di beni agro-silvo-pastorali i quali devono definire propri obiettivi puntuali funzionali a valorizzare i beni agro-silvo-pastorali e i relativi servizi ecosistemici forniti.

Con l’Accordo di Foresta il legislatore ha consegnato agli operatori uno strumento contrattuale agile che può anche rappresentarne il presupposto per consentire agli operatori di “allearsi” contrattualmente, imparare ad operare insieme, e poi eventualmente evolvere in figure organizzative più strutturate e può rappresentare il primo passo di collaborazioni che poi potranno evolversi in forme organizzative più strutturate.

Un interessante approfondimento su questo tema è stato pubblicato sulla rivista Sherwood.