Il mercato mondiale del pellet

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Anche quest’anno Bioenergy Europe, l’associazione europea che raggruppa a sua volta associazioni nazionali e player che operano nell’ambito europeo delle bioenergie, ha pubblicato il Rapporto statistico sul pellet, un documento che censisce e analizza lo stato e l’evoluzione del comparto. In questo articolo sono riportati i dati più significativi che descrivono il mercato mondiale di questo biocombustibile legnoso.

Produzione mondiale di pellet

In un contesto mondiale di grande incertezza caratterizzato da previsioni incerte sui consumi futuri nel segmento sia industriale sia premium (domestico) e da tensioni geopolitiche totalmente imprevedibili (dazi), nel 2024 la produzione globale di pellet è rimasta sostanzialmente stabile, raggiungendo circa 48,3 milioni di tonnellate, con un marginale +0,2% rispetto al 2023. La crescita quasi nulla indica un marcato rallentamento rispetto all’espansione più sostenuta registrata negli anni precedenti e un mercato globale in fase di maturazione che opera in condizioni di domanda e offerta eterogenee.

Grafico 1 – Evoluzione della produzione globale di pellet (tonnellate)

mercato mondiale del pellet

Rallentamento della produzione europea

L’Europa, che resta la regione più grande al mondo per produzione di pellet, ha registrato un calo significativo della produzione: la produzione totale nel continente (UE27 + Altra Europa) è diminuita del 7%, passando da 24,5 milioni di tonnellate nel 2023 a 22,7 milioni di tonnellate nel 2024. All’interno di questo dato, l’UE27 ha rappresentato 19,4 milioni di tonnellate, in calo del 5% su base annua, mentre nei Paesi europei extra-UE la produzione è scesa più drasticamente del 16%, principalmente a causa della Russia.
Questo calo potrebbe essere stato determinato da una domanda più debole nel settore del riscaldamento residenziale durante il 2022 e il 2023, quando inverni più miti della media, combinati con la crisi energetica, hanno generato scorte elevate e ridotto l’attività di mercato. In diversi Stati membri dell’UE, la domanda si è stabilizzata dopo i picchi eccezionali del 2022.

Grafico 2 – Distribuzione della produzione mondiale di pellet nel 2024

Resto del mondo

Nord America. Qui la produzione di pellet è rimasta relativamente stabile, registrando un lieve calo annuo dello 0,8%, fino a raggiungere 14,2 milioni di tonnellate.

Asia. Emerge come l’unica regione con una crescita significativa nel 2024, con un aumento della produzione del 24%, superando i 10 milioni di tonnellate. Questa espansione si è concentrata soprattutto nel Sud-est asiatico (Vietnam e Malesia), i cui settori orientati all’export hanno beneficiato della forte domanda da Giappone e Corea del Sud.

Sud America. Ha registrato un aumento produttivo moderato del 4% fino a 1,04 milioni di tonnellate nel 2024. Questa crescita è stata trainata dai continui investimenti nella capacità produttiva destinata all’esportazione in Brasile, dove i produttori puntano sempre più ai mercati industriali europei e asiatici. L’abbondanza di risorse forestali offre potenziale di crescita a lungo termine, malgrado le sfide logistiche e legate alle certificazioni, inclusi i requisiti di legalità d’origine e sostenibilità.

Oceania e Africa. Produzione marginale di appena 217.000 tonnellate ma potenziale di crescita, specie in Africa, dove nuovi progetti potrebbero aumentare la capacità produttiva di circa 500.000 tonnellate nei prossimi anni.

Consumo mondiale di pellet

Nel 2024, il consumo globale di pellet di legno ha raggiunto un livello record, superando per la prima volta le 45 milioni di tonnellate. Come illustrato nella Figura 5, i Paesi europei continuano a trainare la domanda globale, rappresentando il 70% del consumo totale.

Il futuro del consumo globale di pellet si giocherà sempre più in Asia. Sebbene non siano disponibili dati affidabili su Cina e India, altri due Paesi asiatici, ossia Giappone e Corea del Sud, stanno aumentando l’uso di pellet di legno per la generazione di energia elettrica. Complessivamente, il consumo di pellet in Asia è raddoppiato negli ultimi quattro anni, raggiungendo 11,5 milioni di tonnellate nel 2024.

Il consumo di pellet in Nord e Sud America è rimasto relativamente stabile tra il 2023 e il 2024, con un lieve calo complessivo di 100.000 tonnellate.

Due continenti, Africa e Oceania, hanno registrato nel 2024 solo un consumo marginale di pellet.

Grafico 3 – Distribuzione del consumo mondiale di pellet nel 2024

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Grafico 4 – Consumo mondiale di pellet per tipologia di utilizzo finale nel 2024

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Grafico 5 – Mappa mondiale della produzione e del consumo di pellet nel 2023 e nel 2024 (milioni di tonnellate)

Commercio mondiale di pellet

Export globale

Le esportazioni mondiali di pellet nel 2024 sono quasi tornate ai volumi pre-crisi, raggiungendo circa 33,5 milioni di tonnellate, appena 60.000 tonnellate in meno rispetto al livello del 2022 e 400.000 tonnellate inferiori al 2021.

Sebbene i primi cinque Paesi esportatori siano rimasti invariati nel 2024, la Malaysia ha registrato volumi di esportazione senza precedenti e con ogni probabilità entrerà tra i primi cinque nel 2025.

Gli Stati Uniti hanno rafforzato la propria posizione di principale esportatore mondiale di pellet nel 2024, rappresentando un terzo del commercio globale.

Grafico 6 – Evoluzione dell’export di pellet nei 5 maggiori Paesi esportatori (tonnellate)

Anno difficile per il Canada. Dopo gli incendi record del 2023, il Canada ha affrontato un altro anno complicato nel 2024, con oltre 5 milioni di ettari bruciati. Questo ha portato alla chiusura di numerose segherie, impossibilitate a operare nelle aree colpite dagli incendi. Inoltre, l’instabilità delle politiche forestali ha reso difficile l’ottenimento dei permessi di taglio, causando la chiusura di almeno 4 grandi impianti. Queste chiusure hanno messo a rischio l’approvvigionamento di materia prima per gli impianti di produzione di pellet che ne dipendono. Il risultato è stato un calo di 400.000 tonnellate nelle esportazioni, quota di mercato che è stata assorbita dal Vietnam e dalla Malesia.

Fine del calo delle esportazioni per la Lettonia. Dopo tre anni consecutivi di diminuzione dei volumi esportati, la Lettonia ha ripreso l’espansione del mercato nel 2024. Il Paese ha aggiunto 500.000 tonnellate al totale delle esportazioni rispetto al 2023, raggiungendo 1,8 milioni di tonnellate, tornando così ai livelli del 2022. L’aumento più significativo è stato determinato dalla rinnovata domanda nel Regno Unito, dove le importazioni dalla Lettonia sono cresciute del 75%. Anche il commercio con la Danimarca è aumentato, con una crescita del 50%, posizionando il Paese come secondo principale partner commerciale della Lettonia.

Stabilizzazione del mercato estone. Nonostante le forti variazioni degli ultimi 10 anni, le esportazioni di pellet dall’Estonia sembrano essersi stabilizzate dal 2022 intorno a 1,2 milioni di tonnellate. Anche osservando i dati disaggregati per Paese partner, i volumi risultano piuttosto stabili tra il 2023 e il 2024. Il principale cambiamento è stato una riallocazione del commercio: ulteriori 100.000 tonnellate sono state esportate nel Regno Unito, compensate da un calo corrispondente delle esportazioni verso i Paesi Bassi.

Import globale

Nel 2024, le importazioni mondiali di pellet sono tornate ai livelli del 2022, ma restano inferiori di 300.000 tonnellate rispetto al periodo pre-crisi. Sette Paesi concentrano il 90% degli acquisti globali, con il Regno Unito che da solo rappresenta un terzo del totale e ha raggiunto un record storico di 9,7 milioni di tonnellate, trainato dalle esportazioni USA. Il Giappone ha aumentato le importazioni del 10%, con il Vietnam come principale fornitore; la Corea del Sud ha registrato una lieve crescita, restando la principale destinazione delle esportazioni russe. La Danimarca ha stabilizzato il calo delle importazioni e introdotto il pellet brasiliano, mentre i Paesi Bassi hanno visto ridimensionarsi la crescita degli anni precedenti. La Francia, al contrario, continua ad aumentare le importazioni, in particolare nei territori d’oltremare.

Grafico 7 – Evoluzione dell’import di pellet nei 5 maggiori Paesi importatori (tonnellate)

Diminuzione della dipendenza dalle importazioni per l’Italia. Con un calo di 450.000 tonnellate di pellet importato, l’Italia prosegue la tendenza al ribasso iniziata nel 2023. La differenza più evidente rispetto al 2023 è l’interruzione delle importazioni da Ucraina, Canada e Portogallo. Il consumo interno, tuttavia, è rimasto stabile nel 2024, sottolineando l’importanza delle scorte per la stabilità del mercato.

Grafico 8 – Profilo dell’importi italiano di pellet nel 2024