Lombardia, laboratorio avanzato della transizione energetica grazie alle bioenergie

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Le proposte AIEL sul tema del contrasto al cambiamento climatico in audizione al Consiglio Regionale della Regione Lombardia

Un modello di sviluppo sostenibile regionale che metta al centro la gestione attiva delle foreste, l’efficienza energetica e la valorizzazione delle risorse locali: è questa la visione proposta da AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali, durante l’audizione presso la VI Commissione Ambiente, Energia e Clima del Consiglio Regionale della Lombardia.

L’audizione si inserisce nel ciclo di consultazioni collegate a due progetti di legge regionali in materia climatica: il PDL 103, “Strumenti per lo sviluppo di iniziative per la sostenibilità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei territori lombardi”, e il PDL 119, “Legge per il clima: norme per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici”. Entrambe le iniziative puntano a rafforzare la resilienza ambientale della Regione e a integrare la transizione ecologica nelle politiche territoriali, settoriali e sociali.

Si tratta di un’occasione importante per includere pienamente le bioenergie tra le leve strategiche della decarbonizzazione e dello sviluppo territoriale – ha sottolineato Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL –. I testi attualmente in discussione offrono lo spazio e l’opportunità per valorizzare in modo più esplicito il contributo delle biomasse legnose, sia in termini di riduzione delle emissioni sia come risorsa per rafforzare le economie locali”.

I numeri confermano il potenziale della filiera: la Lombardia è la prima regione italiana per consumi termici residenziali e la terza per superficie forestale, con oltre 600.000 ettari di boschi che crescono ogni anno di tre milioni di metri cubi. Tuttavia, soltanto una minima parte di questo patrimonio viene gestita in modo attivo: il volume annuo di prelievo si aggira intorno al 20% dell’incremento naturale, mentre in Europa la media si attesta attorno al 73%. Questo squilibrio non solo comporta una sottoutilizzazione di risorse rinnovabili, ma aumenta anche la dipendenza da combustibili fossili e da biomassa importata dall’estero.

Nel suo intervento, Annalisa Paniz ha avanzato una serie di proposte per rafforzare i due progetti di legge. Innanzitutto, l’Associazione suggerisce di inserire un chiaro riferimento alla filiera foresta-legno come pilastro dell’economia sostenibile regionale, valorizzando il ruolo delle risorse forestali rinnovabili nella creazione di occupazione, innovazione e presidio del territorio. In secondo luogo, viene proposta l’introduzione di un’esplicita menzione alla filiera legno-energia, evidenziando l’importanza dell’utilizzo sostenibile delle biomasse forestali e agricole come leva per la sicurezza energetica e la tutela ambientale, specialmente nelle aree montane e interne.

AIEL invita inoltre la Regione Lombardia a promuovere un approccio sistemico e integrato tra le diverse politiche ambientali, climatiche, energetiche e forestali, adottando una governance sistemica che massimizzi l’efficacia degli interventi. La proposta comprende anche l’inserimento della biomassa legnosa tra le fonti rinnovabili riconosciute per il contributo alla decarbonizzazione del settore edilizio, con particolare riferimento al riscaldamento domestico e pubblico.

Per garantire trasparenza e partecipazione, l’Associazione raccomanda infine di rendere il sistema di monitoraggio previsto dalla legge accessibile e verificabile, attraverso indicatori pubblici e strumenti in grado di coinvolgere attivamente enti locali, cittadini e imprese nella transizione ecologica.

Una filiera legno-energia moderna e sostenibile può diventare un motore di sviluppo per le aree interne, e non solo, stimolando l’occupazione sul territorio, attivando nuove economie e contribuendo alla sicurezza energetica. Ogni unità di energia prodotta da legna locale genera infatti molte più ore di lavoro in loco rispetto alle fonti fossili, con ricadute economiche e occupazionali positive e immediate. Inoltre, attività di gestione forestale correttamente pianificate favoriscono la manutenzione del paesaggio e il presidio ambientale, contribuendo alla prevenzione degli incendi e riducendo i rischi del dissesto idrogeologico. Le bioenergie possono anche offrire una risposta concreta al problema della povertà energetica, che ancora oggi colpisce più di due milioni di famiglie italiane.

La Lombardia, con il suo importante patrimonio forestale e il peso dei suoi consumi termici, ha tutte le condizioni per diventare un laboratorio avanzato della transizione energetica italiana riconoscendo il ruolo delle bioenergie e investendo su una filiera già pronta a contribuire in modo concreto alla transizione energetica e ad uno sviluppo equilibrato dei territori.