Aiel esprime la sua soddisfazione per l’emendamento che potrebbe riportare l’Iva sul pellet al 10%. Una misura di contrasto al caro energia, di sostegno alla filiera e a oltre due milioni di famiglie italiane che rischiano la povertà energetica
AIEL, l’associazione delle imprese che operano lungo la filiera legno-energia, esprime la propria soddisfazione per la presentazione di un emendamento al Disegno di Legge di Bilancio 2023 che propone la riduzione dell’Iva sulle compravendite di pellet dal 22 al 10%.
L’emendamento, firmato da tutti i Presidenti dei Gruppi di maggioranza alla Camera, ricalca la proposta redatta da AIEL come espressione delle istanze non solo degli operatori del settore, ma anche e soprattutto in favore delle oltre due milioni di famiglie italiane che, in un’ottica di economicità e di rinnovabilità, hanno scelto il pellet come fonte di riscaldamento domestico e che, a causa dei prezzi così elevati, avranno delle difficoltà a riscaldarsi nel corso di questo inverno.
Si tratta di una proposta importante alla luce della grave crisi energetica e dell’aumento dei prezzi, fondamentale per poter garantire alle famiglie e alle imprese italiane, che utilizzano il pellet come vettore energetico, la possibilità di provvedere al loro approvvigionamento energetico che, per l’aumento del prezzo della materia prima, risulta sempre più critico.
“La riduzione dell’aliquota Iva sul pellet rappresenta una misura fondamentale di contrasto al caro energia, di sostegno alla filiera ma anche e soprattutto in favore delle oltre due milioni di famiglie italiane che, in un’ottica di economicità e di rinnovabilità, hanno scelto il pellet come fonte di riscaldamento domestico e che, a causa del momento storico che stiamo vivendo, avranno difficoltà a riscaldarsi nel corso di questo inverno rischiando la povertà energetica” dichiara Annalisa Paniz, direttrice generale di Aiel.
“Per tutti questi motivi l’Associazione, i consumatori, gli amministratori pubblici e le imprese della filiera, lieti dell’attenzione posta sul tema all’interno del Parlamento tramite la proposta emendativa alla Legge di Bilancio, firmata da tutti i Presidenti dei Gruppi di maggioranza e condivisa anche dai gruppi d’opposizione, con la consapevolezza dello sforzo economico che la proposta richiede, auspicano che la misura rientri tra le modifiche al testo che il Parlamento deciderà di adottare, anche in via emergenziale, con l’auspicio che possa essere resa strutturale” conclude Paniz.
Attualmente l’Italia è uno dei Paesi con la più alta aliquota su questo combustibile poiché la Legge di stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014 n 190) ha disposto l’aumento dell’aliquota Iva sul pellet dal 10 al 22%. La riduzione strutturale dell’aliquota IVA sul pellet porterebbe un immediato contrasto alla povertà energetica, e sarebbe in linea con quanto fatto da altri Paesi dell’Unione europea, come Spagna, dove l’Iva è stata recentemente portata dal 21% al 5%, e Croazia, in cui, attraverso due differenti azioni politiche, l’imposta è stata prima ridotta dal 25% al 13% e poi dal 13% al 5%.