Il mercato nazionale del pellet è principalmente votato ai sacchetti, che pesano per oltre il’85% dei volumi totali scambiati. Tuttavia, soprattutto al Nord-ovest e al Nordest e, in misura ridotta, anche nel Centro Italia, negli anni si è andata affermando la vendita di pellet sfuso con consegna in autobotte, che spesso si associa anche a impianti tecnologici di maggiore potenza e tecnologia evoluta.
Questo tema era stato trattato anche in due articoli pubblicati sulla rivista Agriforenergy n. 2/2019 alle pagine 63-64 e 68-69.
È estremamente utile, quindi, capire come sia possibile monitorarne le condizioni di mercato.
Dimensione del mercato del pellet in autobotte
In Italia sono 27 le aziende certificate ENplus® con autobotte e di queste 19 sono associate ad AIEL (tutti i contatti sono disponibili qui). Altre aziende, pur non avendo un’autobotte di proprietà, distribuiscono pellet sfuso avvalendosi del servizio di consegna in conto terzi.
Nel 2024 sono state distribuite circa 140.000 tonnellate di pellet in autobotte, quasi esclusivamente in classe A1. Si tratta probabilmente di un valore inferiore rispetto alla realtà perché non considera le consegne dirette da oltreconfine e le (pochissime) autobotti non certificate che distribuiscono pellet dichiarandone la certificazione d’origine, anziché disporre di un proprio codice identificativo di certificazione. Attenzione però a quest’ultima modalità: si tratta di una contraffazione perché la tracciabilità della filiera certificata non è garantita (se ne parla del primo dei due articoli sopra citati).
Metodologia di rilevazione dei prezzi del pellet in autobotte
AIEL effettua rilevazioni dei prezzi del pellet consegnato in autobotte a gennaio, aprile e settembre e i risultati vengono pubblicati nella rubrica Mercato e Prezzi di questo sito usualmente un mese dopo.
In aggiunta alle rilevazioni AIEL, in seguito alla sospensione del servizio di rilevazione dei prezzi del pellet in autobotte della CCIAA di Bolzano, rimangono quelle della CCIAA di Milano, a cui anche AIEL partecipa. In questo caso, il valore rilevato è il prezzo (range minimo-massimo) IVA esclusa del “pellet sfuso per uso non industriale in classe A1, da distribuire in autobotte, al grossista”. Il prezzo, quindi, è quello praticato nei confronti del grossista: non si tratta del prezzo di consegna in autobotte, bensì del prezzo di acquisto del trader che successivamente effettuerà la consegna in autobotte. Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura infatti rilevano i valori economici delle transazioni B2B e non di quelle quelli B2C.
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Come si compone il prezzo al cliente finale
Nel valutare il successivo prezzo praticato al cliente, bisognerà considerare:
- il gap temporale tra sell in e sell out, con stoccaggio intermedio, e le dinamiche di mercato che si sviluppano nel frattempo;
- il margine economico dell’operatore che effettuerà la consegna in autobotte;
- i costi di trasporto e consegna.
Quest’ultimo elemento ha dimostrato di incidere particolarmente sulle dinamiche di prezzo, ed è molto mutevole. Alcune aziende distinguono persino il trasporto (distanza) dalle spese di consegna propriamente detta (scarico).
Le tariffe di trasporto
Le tariffe si distinguono principalmente in: chilometrica, forfettaria, trasporto incluso nel prezzo, oppure sistemi ibridi.
Su un campione di 17 aziende (oltre il 60% del totale), la situazione rilevata da AIEL a novembre 2024 era quella indicata nel grafico 1.
Grafico 1 – Distribuzione delle tariffe sul campione di aziende
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In realtà la situazione è ancora più complessa, e registra un ampio insieme di modalità di tariffazione del trasporto e della consegna, tra cui:
- tariffa chilometrica pura;
- tariffa chilometrica distinta per quantità di consegna;
- tariffa chilometrica per sovra-distanze rispetto a un chilometraggio incluso;
- tariffa forfettaria per sovra-distanze;
- tariffa forfettaria di consegna, combinata con tariffa chilometrica per sovra-distanze;
- tariffa forfettaria per tonnellata di pellet consegnata, adattata per tipologia d’autobotte impiegata;
- tariffa forfettaria di consegna data dalla combinazione di distanza chilometrica e tariffa di scarico;
- tariffa forfettaria per fasce chilometriche progressive;
- tariffa forfettaria data dalla combinazione di zone geografiche e quantità consegnata;
- trasporto incluso (prezzo onnicomprensivo unico);
- trasporto incluso con prezzo del pellet adattato in base alla quantità consegnata;
- trasporto incluso con adeguamento del prezzo del pellet in base alla distanza di consegna;
- trasporto incluso con adeguamento del prezzo del pellet per fasce chilometriche;
- trasporto incluso con adeguamento del prezzo del pellet in base a una combinazione di fasce chilometriche e quantità consegnata.
Fino a settembre 2024, le rilevazioni prezzi AIEL miravano ad escludere la quota del trasporto, con rilevazioni franco partenza. Questo tuttavia non era sempre possibile, talvolta per l’impossibilità di scindere le componenti (es. prezzo onnicomprensivo con trasporto incluso) o, più spesso, per l’adattamento che il prezzo stesso del pellet p in base alle condizioni di consegna. Questo generava alcune difficoltà nel comprendere quale fosse il prezzo del pellet in autobotte “chiavi in mano”.
È questo il motivo per cui da gennaio 2025, seguendo le indicazioni emerse dall’assemblea delle aziende aderenti al Gruppo pellet, è cambiata la modalità di rilevazione e ora il prezzo esprime il Prezzo di vendita finito (€/t, IVA inclusa) per una consegna in autobotte di 6 tonnellate di pellet a 50 km di distanza in condizioni di accessibilità regolari e standard, IVA esclusa.