AIEL porta il contributo della filiera bosco-legno-energia alla discussione sul futuro energetico del Paese
Si è svolta oggi presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati l’edizione 2025 degli Stati Generali dell’Energia, evento promosso da Forza Italia con il responsabile del Dipartimento Energia on. Luca Squeri, per favorire un confronto tra istituzioni, imprese e mondo associativo sulle grandi sfide della transizione energetica. AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, ha partecipato all’iniziativa portando all’attenzione dei decisori politici il contributo strategico della filiera legno-energia alla decarbonizzazione del riscaldamento, alla valorizzazione delle risorse forestali locali e allo sviluppo sostenibile dei territori.
Nel corso del suo intervento, la Direttrice Generale di AIEL, Annalisa Paniz, ha ribadito il ruolo chiave delle bioenergie nel sistema energetico nazionale, evidenziando i numeri di un settore spesso sottovalutato: “Parliamo di una filiera che vale già oggi oltre 4 miliardi di euro, dà lavoro a più di 72.000 persone e coinvolge oltre 14.000 imprese lungo tutta la Penisola – ha affermato Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL, intervenuta nella sessione dedicata alle energie rinnovabili –. Ma è anche molto di più: è energia rinnovabile prodotta in Italia con tecnologia Made in Italy, è occupazione nelle aree interne, è presidio del territorio, è riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. Le biomasse legnose rappresentano la prima fonte di calore rinnovabile nel settore residenziale, con una quota del 65,7%, e saranno determinanti per raggiungere l’obiettivo europeo del 35,9% di rinnovabili termiche al 2030, contribuendo per oltre il 42% al fabbisogno nazionale. Non possiamo più permetterci di ignorare questo potenziale.”
Proprio le bioenergie, in particolare l’energia dal legno, hanno permesso all’Italia di raggiungere gli obiettivi europei al 2020 e saranno cruciali anche per quelli al 2030 e al 2050. Sono traguardi ambiziosi, ma raggiungibili, a condizione di investire con decisione nel rinnovo tecnologico degli impianti esistenti, nella gestione sostenibile delle foreste e nel riconoscimento pieno del valore della filiera legno-energia. Il potenziale delle bioenergie è infatti strettamente connesso alla valorizzazione delle risorse nazionali: “Serve una gestione forestale attiva, intelligente e sostenibile, seguendo il principio dell’uso a cascata: usare il legno prima per costruire, arredare, produrre carta, e solo alla fine per fare energia. Un modello circolare, efficiente e sicuro, che crea fino a 15 volte più occupazione rispetto al gas naturale, contribuisce a prevenire gli incendi e combatte il dissesto idrogeologico”.
Circa due terzi dei consumi termici italiani riguardano il settore residenziale, dominato ancora dal gas naturale. In questo contesto, la filiera legno-energia offre una risposta concreta e accessibile, in grado di contrastare la povertà energetica e ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni. Le tecnologie esistono e sono già disponibili sul mercato: generatori moderni, efficienti, a basse emissioni, capaci di offrire un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili, con un impatto positivo anche in termini di occupazione locale. “Le biomasse legnose sono davvero una risorsa strategica per il nostro Paese. Per valorizzarla al meglio serve una governance più forte e integrata– ha spiegato Annalisa Paniz –. Solo con una visione sistemica potremo centrare gli obiettivi climatici europei, rafforzando allo stesso tempo la sicurezza energetica e la coesione sociale”.

Un appello condiviso anche dal Presidente di AIEL, Domenico Brugnoni, che ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per l’apertura al dialogo dimostrata in occasione dell’iniziativa: “L’Italia ha bisogno di politiche energetiche più aderenti alla realtà dei territori. La filiera legno-energia è pronta a fare la sua parte, ma servono strumenti normativi stabili, coerenti e duraturi. L’incontro di oggi è un segnale di attenzione importante verso una transizione energetica che riconosca il valore delle bioenergie e punti sulle eccellenze italiane”.
AIEL chiede che questa consapevolezza si traduca in misure operative chiare e incisive, a partire da incentivi mirati per favorire la diffusione delle tecnologie più pulite ed efficienti, una programmazione forestale che valorizzi le risorse locali in modo sostenibile e investimenti strutturali per accelerare il ricambio degli impianti obsoleti, responsabili della gran parte delle emissioni del comparto. Ma le potenzialità delle biomasse vanno ben oltre il settore domestico. Anche i settori industriali più difficili da decarbonizzare possono beneficiare di questa risorsa, grazie a tecnologie moderne ed efficienti, alcune delle quali già oggi raggiungono livelli emissivi prossimi allo zero. Per sfruttare appieno questa opportunità servono però regole più flessibili, che consentano di sostituire il gas con la biomassa dove esistono le condizioni ambientali ed economiche per farlo in modo intelligente, l’inclusione delle biomasse nei piani di transizione industriale, a partire dal programma Transizione 5.0, e nuovi strumenti di sostegno per incentivare la sostituzione degli impianti industriali inefficienti, così come già avviene per quelli residenziali.

Con la sua partecipazione agli Stati Generali dell’Energia, AIEL conferma il proprio impegno per una transizione ecologica equa e razionale, fondata sulle esigenze di cittadini e imprese, sulla valorizzazione delle filiere locali e su un approccio non ideologico alla decarbonizzazione. Un percorso che richiede pragmatismo, coordinamento e investimenti, ma che può trasformare le biomasse legnose in una leva decisiva per un futuro energetico più sicuro, economico e sostenibile.