AIEL tra i relatori al convegno “Indipendenza energetica dal 2050 – il contributo delle bioenergie” promosso dal Dipartimento Energia di Forza Italia svoltosi venerdì 26 luglio a Montecitorio.
Le bioenergie possono coniugare sostenibilità ambientale, sviluppo economico e sociale, oltre a giocare un ruolo cruciale nelle politiche energetiche del Paese. Se ne è discusso lo scorso venerdì in occasione del convegno “Indipendenza energetica dal 2050 – Il contributo delle bioenergie”, organizzato dal Dipartimento Energia di Forza Italia presso la Sala della Regina di Montecitorio.
Mix energetico, indipendenza energetica e neutralità tecnologica, queste le parole chiave al centro della discussione, che ha evidenziato come tutte le fonti rinnovabili debbano essere considerate per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione, senza ideologie. L’Italia ha un vantaggio enorme dalla decarbonizzazione e sfruttarlo significa abbassare il costo dell’energia per cittadini e imprese.
Nel corso della mattinata si sono alternati interventi di esperti del settore ed esponenti di spicco del partito: Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Raffaele Nevi, vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati, Luca Squeri, deputato e responsabile nazionale del Dipartimento Energia di Forza Italia, e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Bioenergie, fonte rinnovabile strategica per l’Italia
“Le bioenergie non sono solo un tema che riguarda una parte del mondo agricolo o del mondo imprenditoriale – ha spiegato Antonio Tajani nell’intervento di apertura del convegno – ma rappresentano un elemento strategico per le politiche energetiche perché contribuiscono all’indipendenza energetica del Paese e sono una parte del mix energetico che attraverso la neutralità tecnologica, deve portarci alla decarbonizzazione al 2050 con una visione complessiva di politica ambientale e di politiche per la crescita. La lotta al cambiamento climatico deve sempre e comunque tenere conto della questione sociale, e mettere al centro le persone. In questo senso il tema delle bioenergie favorisce un comparto imprenditoriale legato al mondo agricolo che può progredire e crescere creando nuova occupazione, anche attraverso l’inserimento di immigrati regolari di cui il nostro sistema economico ha bisogno”.
Valorizzazione delle zone interne e montane
Anche per Raffaele Nevi le bioenergie giocano un ruolo importante, sia dal punto di vista energetico che nel rivitalizzare le zone interne del Paese, prevenendo lo spopolamento delle aree montane e boschive. La filiera del legno, secondo Nevi, è fondamentale dal punto di vista dell’occupazione e della gestione del territorio, perché consente di salvaguardare zone di montagna e zone boschive, realizzando una politica sociale utile allo sviluppo di tutto il Paese. “Il ruolo della filiera legno-energia è strategico in primis per quanto riguarda il settore termico, in cui può contribuire ad una maggior indipendenza energetica, anche grazie allo sviluppo di un’economia dei territori basata sulla valorizzazione sostenibile della biomassa legnosa – ha spiegato Raffaele Nevi – con tutte le conseguenti ricadute socioeconomiche e occupazionali che ne derivano”.
Le bioenergie all’interno del mix energetico
Luca Squeri, promotore dell’evento, ha ribadito l’importanza per il Paese di disporre di un mix energetico rinnovabile equilibrato che valorizzi adeguatamente il contributo di tutte le energie rinnovabili. Le fonti rinnovabili prese singolarmente – ha detto l’on. Squeri – non possono essere la soluzione, ma sono tasselli fondamentali per realizzare un mix energetico equilibrato e sostenibile. Le bioenergie fanno parte della soluzione, ma in Italia non sono state valorizzate e considerate a sufficienza, in parte anche perché parlare di bioenergie non è “cool” come parlare di altre fonti rinnovabili. Già oggi però le bioenergie sono la fonte rinnovabile più utilizzata sia a livello europeo che a livello italiano e potrebbero aumentare ulteriormente il loro contributo, per esempio, sfruttando meglio i residui e gli scarti per la produzione di energia termica ed elettrica”.
L’intervento di Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL
Spazio poi agli interventi dei rappresentanti del mondo produttivo e a vari protagonisti della filiera delle bioenergie, tra cui quello di Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL – Associazione italiana energie agroforestali – che rappresenta le imprese della filiera legno-energia promuovendo da più di vent’anni una corretta e sostenibile valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali, in particolare i biocombustibili legnosi. “L’Italia è un Paese forestale ma gli italiani non ne sono pianamente consapevoli – ha spiegato Paniz nel corso del suo intervento –. Pur essendo un Paese povero di risorse naturali ne possiede una, il bosco e le foreste, dal valore inestimabile che però è sottoutilizzata o utilizzata male. Il tasso di prelievo forestale in Italia è infatti tra i più bassi in Europa e solo il 15% della superfice forestale è oggetto di Piani di Gestione particolareggiata. Dare valore al bosco significa invece riconoscere le tante funzioni fondamentali del bosco per conciliare le funzioni di conservazione con le necessità di gestione. In questo senso, una filiera sostenibile basata sull’uso a cascata della biomassa consente di utilizzare in maniera efficiente e circolare le risorse, limitando le importazioni sia di legname che di combustibili fossili, oltre che di biocombustibili legnosi”.
I numeri della filiera legno energia in Italia
La direttrice generale di AIEL ha ricordato come in Italia oltre 14mila imprese facciano parte della filiera legno-energia, occupando più di 72mila persone e producendo un fatturato di circa 4 miliardi di euro. Se sul fronte forestale il Paese può fare ancora molto, dal punto di vista della produzione di apparecchi l’Italia occupa una posizione di vertice: oltre il 70% di tutte le tecnologie per il riscaldamento domestico a biomassa sono prodotte e progettate in Italia, con un importante presenza anche di aziende specializzate nella componentistica. “Il PNIEC conferma il ruolo fondamentale delle bioenergie al 2030 e 2050 assegnando al settore un peso di circa il 43% di tutto il calore rinnovabile – ha concluso Annalisa Paniz –. Pensiamo però che si potesse fare di più, includendo oltre al riscaldamento residenziale anche aspetti centrali come le migliori tecnologie per il calore di processo e il riscaldamento centralizzato, che avrebbero consentito di fare un passo ulteriore in avanti. Le bioenergie meriterebbero di essere maggiormente valorizzate, sfruttando meglio anche il cosiddetto “fuori foresta,” materiale che spesso rappresenta un problema di gestione dei rifiuti che potrebbe invece essere trasformato in un’opportunità”.
Il costo dell’energia è anche un problema di competitività del Paese
In chiusura del convegno è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, sottolineando l’importanza del tema energetico per la competitività del Paese. “La decarbonizzazione è anche un’occasione di rivoluzione e cambiamento del nostro paradigma economico – ha spiegato il Ministro Gilberto Pichetto Fratin –. Dobbiamo superare l’utilizzo massivo delle fonti fossili tramite la diversificazione delle fonti di produzione. Per realizzare questa transizione è però necessario prendere atto che occorre un cambiamento di pelle. Anche le bioenergie hanno un ruolo importante all’interno del mix di energie rinnovabili per il nostro paese, nell’ottica di avere a disposizione energia pulita, rinnovabile e ad un costo accessibile, per risolvere il problema di competitività del Paese”.
Biomasse legnose al centro del dibattito politico
“Siamo estremamente soddisfatti dell’iniziativa che per la prima volta ha messo al centro del dibattito politico le biomasse legnose e più in generale le bioenergie” – ha affermato Domenico Brugnoni, Presidente di Aiel.“Nell’ambito delle politiche energetiche e ambientali del nostro Paesela filiera legno-energia è destinata a ricoprire un ruolo fondamentale. Infatti, partendo dal settore termico che come Aiel rappresentiamo, questa filiera può contribuire sia al raggiungimento di un’indipendenza energetica in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, che a garantire lo sviluppo di un’economia basata sul legno diffusa nei territori. Il legno è infatti la soluzione per contribuire all’autonomia energetica nazionale grazie a filiere connesse con il territorio e i suoi abitanti e ai moderni sistemi di conversione energetica altamente tecnologici e non inquinanti”.