Piano nazionale qualità dell’aria: passi avanti per la filiera legno-energia

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Il Piano 2025-2027 introduce misure concrete per sostenere la qualità dei biocombustibili, promuovere buone pratiche e incentivare il ricambio tecnologico degli impianti obsoleti

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 agosto 2025 il Piano d’Azione per il Miglioramento della Qualità dell’Aria 2025–2027 che punta a ridurre l’inquinamento atmosferico in Italia attraverso azioni condivise tra Stato e Regioni in settori chiave come agricoltura, industria, trasporti e riscaldamento civile. Un passaggio importante, che riguarda da vicino anche la filiera legno-energia.

Il Piano introduce infatti novità rilevanti in materia di riscaldamento civile, con misure che AIEL accoglie con favore per il loro potenziale impatto positivo sull’efficienza, la qualità e la sostenibilità del comparto.

Riscaldamento a biomassa legnosa: più qualità, più consapevolezza

Il Piano punta in modo chiaro alla riduzione delle emissioni legate all’uso di stufe e caldaie a biomassa legnosa. Una scelta che, se accompagnata da strumenti adeguati, può rappresentare un’occasione per migliorare la qualità dell’aria e rafforzare al contempo l’intera filiera italiana bosco-legno-energia. “Le misure previste, in particolare l’introduzione della certificazione obbligatoria di legna cippato e pellet, vanno nella direzione giusta – afferma Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL – promuovendo la qualità dei biocombustibili, tutelando i consumatori, riducendo le emissioni e favorendo un uso corretto e sostenibile delle biomasse legnose”.

Solo biocombustibili certificati: una svolta attesa

Tra le azioni più rilevanti introdotte dal Piano spicca, infatti, la modifica del DM 152/2006, che stabilisce che in Italia potranno essere commercializzati solo biocombustibili legnosi (legna, pellet, bricchette e cippato) certificati secondo la norma UNI EN ISO 17225.

L’introduzione dell’obbligo di certificazione permetterà di innalzare gli standard qualitativi del mercato, migliorando l’efficienza complessiva dei sistemi di riscaldamento. Un’azione concreta, che potrà avere effetti positivi sulla qualità dell’aria, sulla sicurezza e sulla vita utile degli impianti, oltre che sulla consapevolezza dei consumatori.

Schemi di certificazione come ENplus® per il pellet e Biomassplus® per legna da ardere, cippato e bricchette rappresentano oggi strumenti fondamentali per garantire la qualità del prodotto e la sua conformità alla norma UNI EN ISO 17225, promuovendo un mercato più trasparente.

ENplus® è il sistema di certificazione di riferimento a livello internazionale per il pellet di legno e si distingue per un controllo rigoroso lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione. Analogamente, per legna da ardere, cippato e bricchette, lo schema Biomassplus® garantisce la classificazione del combustibile in quattro classi qualitative (A1+, A1, A2 e B), sulla base di parametri specifici e verificabili. Tutte le aziende certificate sono soggette a controlli periodici per garantire la tracciabilità del materiale, la legalità dei processi e la sostenibilità della filiera.

Collaborazione tra Stato, Regioni e associazioni: verso un patto per le buone pratiche

Un’altra misura rilevante riguarda la sottoscrizione, entro 60 giorni, di un protocollo d’intesa tra MASE, Regioni e associazioni di categoria. L’obiettivo è creare un meccanismo di collaborazione stabile, favorendo la condivisione delle buone pratiche tra tutti gli attori coinvolti.

“Questa alleanza istituzionale – conferma Paniz – potrà rafforzare la coerenza delle politiche ambientali sul territorio e garantire l’efficacia delle misure previste, rafforzando il legame tra governance e comparto produttivo”.

Incentivi per il ricambio degli impianti più inquinanti

Entro 180 giorni, il MASE dovrà avviare programmi incentivanti per una quota fino a 100 milioni di euro, cumulabili con il Conto Termico, destinati alla sostituzione degli impianti civili a biomassa legnosa più obsoleti (classi 3 stelle o inferiori) con sistemi 5 stelle o pompe di calore, anche integrati con fotovoltaico. “Questa misura va a rafforzare i numerosi bandi regionali – continua Paniz – che si stanno dimostrando strumenti fondamentali per sostenere il turn-over tecnologico”.

Una nuova fase per la filiera

L’attuazione del Piano 2025–2027 segna una fase nuova per la filiera legno-energia, chiamata a giocare un ruolo chiave nella transizione ecologica del sistema Paese. AIEL continuerà a offrire il proprio contributo tecnico e istituzionale per garantire che le misure siano attuate con efficacia, in coerenza con gli obiettivi del Piano di decarbonizzazione e miglioramento della qualità dell’aria.

È fondamentale che le politiche pubbliche premino la qualità e la trasparenza senza abbandonare il principio della neutralità tecnologica – conclude Paniz –. Il nostro compito è far emergere le eccellenze italiane e creare le condizioni per uno sviluppo equilibrato e sostenibile della filiera legno-energia, a beneficio dei cittadini, dell’ambiente e dell’economia locale”.