Teleriscaldamento, cogenerazione e calore di processo: le bioenergie a supporto della decarbonizzazione di industrie e attività economiche
Il potenziale delle biomasse legnose non si esaurisce nel settore residenziale. Le bioenergie rappresentano una risorsa strategica anche per la decarbonizzazione dei comparti industriali e dei servizi, grazie a tecnologie consolidate e già disponibili su scala commerciale che permettono la produzione di energia in modo programmabile, sostenibile e competitivo.
Nel settore industriale e dei servizi l’utilizzo delle biomasse legnose si rivela particolarmente efficace in due ambiti distinti ma complementari. Da un lato, il teleriscaldamento urbano e territoriale consente di produrre calore in impianti centralizzati alimentati a biomassa per poi distribuirlo a edifici pubblici, complessi alberghieri e interi quartieri. Questa soluzione trova una naturale applicazione soprattutto nelle aree montane e rurali, dove la disponibilità di legno locale e la conformazione del territorio rendono efficiente la realizzazione delle reti di distribuzione.
Dall’altro lato, le applicazioni industriali per il calore di processo rappresentano un ulteriore ambito in cui le biomasse possono svolgere un ruolo strategico. Settori ad alta intensità energetica come l’agroalimentare, il manifatturiero, l’industria della carta o del trattamento rifiuti necessitano di grandi volumi di energia termica e/o elettrica per alimentare i propri cicli produttivi. In questi contesti, i sistemi di cogenerazione a biomassa offrono un’alternativa economica e sostenibile al gas naturale, in grado di assicurare continuità operativa, maggiore indipendenza energetica e costi più stabili, sfruttando al contempo un’energia rinnovabile e sostenibile.
Tutte queste moderne tecnologie assicurano prestazioni ambientali elevate, con emissioni prossime allo zero, anche grazie a sistemi di abbattimento e monitoraggio in continuo. Tali caldaie, rendono le biomasse legnose competitive con il gas naturale. Per tale ragione, è necessario favorire e consentire la sostituzione del metano con le biomasse dove risulti tecnicamente e ambientalmente possibile. L’impiego delle biomasse legnose in impianti di media e grande taglia consente anche di valorizzare residui forestali, sottoprodotti agroindustriali e cascami di lavorazione, che altrimenti sarebbero destinati allo smaltimento. In questo modo, il settore contribuisce alla realizzazione concreta di un’economia circolare, trasformando rifiuti in risorse e creando valore nei territori.
Programmabilità e continuità della produzione energetica fanno delle bioenergie uno strumento indispensabile per la progressiva sostituzione del metano laddove esistano condizioni tecniche e ambientali favorevoli. Un passaggio fondamentale per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas naturale, oggi prossima al 99%, e per rafforzare la sicurezza energetica del Paese. A questi vantaggi si aggiunge anche una chiara convenienza economica: nel 2024, secondo la media annuale dei prezzi, l’energia prodotta da cippato in classe A1 è costata 34,9 €/MWh, contro i 96,3 €/MWh del gas naturale. Questo significa che passando dal gas al cippato il costo dell’energia si riduce del 64%, con un beneficio tangibile per la competitività delle imprese e la stabilità dei costi energetici.
“La decarbonizzazione dei consumi termici industriali richiede soluzioni tecnologiche affidabili e già operative – sottolinea Domenico Brugnoni, presidente di AIEL –. Le bioenergie rappresentano una di queste, e andrebbero sostenute attraverso politiche pubbliche coerenti, che riconoscano il valore delle risorse locali e promuovano il loro impiego in impianti efficienti e controllati”.
Investire in infrastrutture bioenergetiche significa anche rafforzare le filiere territoriali, creare occupazione stabile e favorire il ripopolamento delle aree interne. In questo senso, i sistemi di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomassa possono sostenere una transizione energetica industriale inclusiva e duratura, con benefici ambientali, economici e sociali concreti.