La bioenergia riscalda il futuro dell’Europa

Condividi

Nei prossimi anni la transizione energetica sarà fondamentale per garantire un’Europa indipendente, sostenibile e competitiva. Per raggiungere questo obiettivo Bioenergy Europe ha 3 raccomandazioni per la nuova leadership dell’UE. Irene di Padua, policy director dell’Associazione europea delle bioenergie, presenta una panoramica dei passi che i futuri leader UE potranno intraprendere

L’Europa è a un bivio. Dopo le elezioni, che si volgeranno questo fine settimana nei giorni dell’8 e 9 giugno, sarà il momento di rendere operativo il Green Deal e garantire una transizione energetica che offra ricchezza e prosperità ai cittadini europei.

Ma la transizione energetica non è semplicemente un imperativo ambientale, è anche una necessità socio-economica poiché ha il potenziale per creare milioni di posti di lavoro, favorire l’innovazione, promuovere la competitività industriale e garantire un approvvigionamento energetico resiliente e indipendente.

Nei prossimi 5 anni, l’Europa dovrà concentrarsi sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili, sul rafforzamento della propria indipendenza energetica e sullo sviluppo di soluzioni innovative come la rimozione del carbonio biogenico.

Eliminazione graduale dei combustibili fossili

Le prime azioni concrete del nuovo Parlamento Europeo dovrebbero essere quelle di porre fine ai sussidi ai combustibili fossili e incaricare gli Stati membri di stabilire le deadline per l’uso dei combustibili fossili in vari settori. Continuare a basare il proprio sistema Paese sui combustibili fossili aumenta, oltre ai ben noti rischi ambientali, anche la nostra vulnerabilità agli squilibri geopolitici. Ogni inverno, questa dipendenza espone i cittadini dell’UE a fluttuazioni di prezzo e alle incertezze dell’offerta.

Rendere l’UE più resiliente

Per migliorare la sicurezza energetica dell’UE è necessario investire in fonti energetiche affidabili e sostenibili, come la biomassa. Come ha sottolineato Mario Draghi riguardo al futuro della competitività dell’UE, “dobbiamo poter contare su sistemi energetici decarbonizzati e indipendenti”. La bioenergia è una fonte energetica Made in Europe capace di integrare anche le altre fonti di energie rinnovabili in molti settori. Si tratta di un’industria solida con sede nell’UE che fornisce tecnologie a zero emissioni nette di CO2 e che sta già contribuendo alla decarbonizzazione dell’economia europea. L’Unione dovrebbe puntare a mantenere la leadership nel campo della bioenergia sviluppando allo stesso tempo ulteriori alternative ai combustibili fossili.

Modernizzare i nostri sistemi di riscaldamento

È essenziale sostenere la domanda di sistemi di riscaldamento moderni, efficienti e “defossilizzati”. Questo permetterebbe non solo di affrontare con maggiore fiducia i prossimi inverni sul fronte del riscaldamento domestico, ma anche di considerare queste tecnologie come un’opportunità anche per la decarbonizzazione delle industrie considerate energivore.

Diventare carbonio negativo

L’Europa del futuro deve anche “essere grande nelle grandi cose” (per citare lo slogan di Jean-Claude Juncker) e abbracciare i progressi tecnologici. È urgente stabilire un quadro politico e finanziario che acceleri lo sviluppo delle tecnologie di rimozione del biossido di carbonio biogenico (CDR). Queste tecnologie mature possono ridurre significativamente le emissioni complessive e compensare i settori le cui emissioni sono difficili da abbattere.

Qual è il ruolo della biomassa?

L’energia derivante dalla biomassa offre una combinazione unica di vantaggi. È una forma di energia rinnovabile e a zero emissioni di carbonio. Se combinata con le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), la bioenergia può ottenere risultati carbon negative, rimuovendo la CO2 dall’atmosfera.

Inoltre, quella delle bioenergie è un’industria europea che contribuisce alla competitività industriale dell’UE e alle economie locali. Più di tre quarti della bioenergia che utilizziamo è prodotta nell’UE e il 74% dei fornitori di tecnologie bioenergetiche ha sede all’interno dell’UE. Entro il 2050 il settore della bioenergia potrebbe creare fino a 1,5 milioni di posti di lavoro in tutto il continente.

La bioenergia è una fonte di energia flessibile che può essere utilizzata per il riscaldamento, per la produzione di elettricità e per i trasporti, integrando altre fonti di energia rinnovabile come l’eolico e il solare.

Con una leadership realistica ma pur sempre ambiziosa, impegnata a favore della crescita sostenibile, è possibile garantire un futuro prospero e resiliente per tutti gli europei. Bioenergy Europe continuerà a fornire soluzioni efficaci e innovative per far avanzare il futuro energetico dell’Europa.


Questo articolo è stato originalmente pubblicato in lingua inglese su euractiv.com