Oggetto d’arredo tradizionale e molto amato ma, se non si seguono le giuste accortezze, poco efficiente e sicuro: ecco allora come chiudere un camino aperto per ridurre le emissioni senza rinunciare al suo fascino senza tempo.
I classici focolari a fiamma libera sono ancora utilizzati per la funzione ornamentale della fiamma o per cuocere di tanto in tanto sulle braci, ma presentano problemi di efficienza e sicurezza molto rilevanti. Vediamo insieme come chiudere un camino aperto per ovviare a questi problemi, coniugando estetica e funzionalità a un calore pulito e sostenibile.
1. Perchè chiudere il tuo camino? sicurezza, efficienza e normative
• La fiamma priva di strutture di contenimento aumenta le possibilità di incendio.
• I caminetti aperti hanno un rendimento termico che si ferma al 10 o 15%. Per fare un semplice raffronto, moderne stufe e caminetti chiusi vantano rendimenti termici che superano l’80%.
In termini concreti, il problema si traduce nel rischio di divieto di accensione. La scarsa efficienza, infatti, fa sì che i focolari a fiamma libera siano fonte di emissione di polveri sottili, malgrado si bruci un combustibile rinnovabile e carbon neutral come la legna. Per questo, in alcune aree ad alta densità urbana e con maggiore inquinamento dell’aria, l’accensione può essere vietata o limitata in alcuni periodi dell’anno. Tale imposizione avviene in presenza di rendimenti energetici inferiori al 63% ed emissioni di monossido di carbonio superiori allo 0,5%.
2. Chiudere il camino aperto risolve il problema?
Certamente sì, ed è semplice! Per evitare che un divieto lo renda inutilizzabile, puoi chiudere il tuo focolare con un ‘inserto’, mantenendone l’estetica e l’architettura originali. Si tratta di un generatore di calore chiuso da un’anta in vetro temperato che, inserita nel camino esistente senza bisogno di svolgere opere murarie, risolve tutti i difetti funzionali che motivano i divieti.
3. Come funzionano gli inserti?
Chiudendo il focolare con un vetro temperato, gli inserti evitano che il calore si disperda nella canna fumaria. Recuperandolo tramite particolari accorgimenti, lo re-immettono nell’ambiente domestico tramite bocchette di areazione. In questo modo, il potere calorifico della legna viene sfruttato in modo più efficiente ed economico permettendo la completa riqualificazione del vecchio camino aperto.
In sintesi, i punti di forza degli inserti per camino sono:
• a parità di legna utilizzata, i caminetti moderni scaldano di più e sono meno inquinanti;
• grande praticità d’utilizzo; sono facili da inserire ed estrarre;
• agevolano pulizia e manutenzione di tutto l’impianto.
Se hai la possibilità di svolgere qualche piccolo intervento murario, la scelta migliore potrebbe essere un inserto ad aria canalizzabile: con questo accorgimento potrai scaldare più stanze contemporaneamente e garantirti ottimi risparmi.
4. C’è un’alternativa agli inserti? Si, la stufa.
Per chiudere un camino aperto, è anche possibile inserire una stufa nella sede del camino stesso, trasformandolo in un sistema efficiente di riscaldamento. Si tratta di un’altra soluzione ideale per mantenere il fascino del focolare d’epoca evitando i limiti comunali o regionali imposti dai divieti d’accensione.
5. Come si inserisce la stufa?
Ecco alcuni consigli pratici:
• deve avere dimensioni contenute e compatte che consentano di lasciare uno spazio libero intorno all’apparecchio, per far circolare l’aria liberamente sia all’interno della struttura che all’esterno;
• la stufa sfrutta la canna fumaria esistente, scegli quindi un modello con foro di uscita fumi sul top (non sul retro);
• per garantire una combustione corretta e più completa possibile, va sempre realizzata una presa d’aria comunicante con l’esterno e protetta da una griglia. Il corretto apporto d’aria nell’ambiente di installazione assicura il fabbisogno d’aria comburente alla combustione; indicativamente la combustione consuma quasi 10 m3 d’aria per kg di legna bruciata. Nel caso di edifici a basso consumo energetico è raccomandabile installare una stufa ermetica, con presa d’aria canalizzata.
6. Che combustibile devi bruciare?
Sia nel caso delle stufe che in quello degli inserti, è necessario valutare la scelta del combustibile:
• la legna da ardere (ben secca!) è più economica, soprattutto quando autoprodotta;
• il pellet ha una qualità più standardizzata e offre maggiore comfort di utilizzo (un carico al giorno d’inverno).
Ricorda in ogni caso che la cosa fondamentale è scegliere un combustibile certificato: dalla sua qualità dipendono non solo la maggior efficienza dell’apparecchio e l’abbattimento delle emissioni, ma anche la possibilità di preservarlo in perfetta ‘salute’ il più a lungo possibile!