È possibile utilizzare in modo efficiente e sostenibile il riscaldamento a legna combinando basse emissioni di polveri e tutela della qualità dell’aria? Sì, ma è necessario farlo adottando gli opportuni accorgimenti
Il riscaldamento a legna e pellet, assieme ai trasporti e all’agricoltura, è una delle principali fonti di emissione di particolato sottile in atmosfera. La quantità di emissioni inquinanti prodotte dalla combustione di legna o pellet, però, dipende da vari fattori:
- dal tipo di apparecchi in cui avviene la combustione;
- dalla completezza del processo di combustione nel braciere;
- dalla qualità del biocombustibile legnoso.
La parte prevalente delle emissioni di particolato proviene da stufe e caminetti obsoleti, dotati di tecnologie di combustione superate. Gli apparecchi più moderni invece producono, a parità di legna consumata, molte meno polveri fini e composti organici volatili.
Un risparmio che non è solo ambientale, ma anche economico: le stufe moderne sono altamente efficienti e permettono di consumare meno combustibile per soddisfare lo stesso fabbisogno energetico.
Ecco perché viene incentivato il cosiddetto turnover tecnologico, cioè il processo di sostituzione di vecchi apparecchi obsoleti e inquinanti con generatori dotati di moderna tecnologia.
Un aiuto al consumatore in questa direzione viene dagli incentivi nazionali e regionali messi a disposizione proprio per sostenere l’investimento economico necessario a rottamare una vecchia stufa e a comperarne una nuova.
Un nuovo generatore, però, deve essere utilizzato e gestito correttamente da parte del cittadino che lo sceglie come sistema di riscaldamento per la propria abitazione. Come?
- Utilizzando biocombustibili legnosi di qualità certificata da organismi accreditati.
- Facendo stagionare per almeno due anni la legna in ciocchi ottenuta in maniera autonoma tramite autoproduzione.
- Conservando correttamente le biomasse in un luogo ventilato e con copertura superiore dalle intemperie.
- Mettendo in atto tutte quelle “buone pratiche” che consentono combustione completa all’interno del braciere.
È inoltre necessaria la corretta installazione e manutenzione dell’apparecchio da parte di professionisti abilitati e qualificati, sia per assicurare minori emissioni sia per garantire la massima sicurezza in casa.
È in questo modo che ciascun cittadino può fare la propria parte per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.
Un processo già in atto, come evidenzia il nuovo Rapporto Statistico AIEL 2024 da cui emerge una progressiva diffusione del pellet e la necessità di continuare a sostenere il rinnovo del parco degli impianti più obsoleti alimentati a legna, attraverso le politiche di incentivazione del turnover tecnologico intraprese negli ultimi anni dalle Regioni italiane.

Per tutti i cittadini che vogliono riscaldarsi a legno o pellet in sicurezza, risparmiando e rispettando l’ambiente e la qualità dell’aria è nato il portale AIELfinder che riunisce tutti i professionisti e i prodotti della filiera del riscaldamento domestico a biomassa legnosa, garantiti dalla qualità che deriva dall’essere associati ad AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali: stufe, inserti e caldaie a 4 e 5 stelle, biocombustibili certificati, rivenditori qualificati in grado di affiancare il consumatore nella scelta più adatta al proprio contesto abitativo e anche nelle pratiche per ricevere gli incentivi spettanti, e installatori, progettisti e manutentori abilitati a operare su impianti a biomassa.

