La Commissione Europea non ha ancora annunciato ufficialmente il rinvio dell’EUDR, ma indiscrezioni indicano che la proposta potrebbe arrivare entro fine ottobre. Crescono le opposizioni, anche interne, mentre Ong e grandi aziende come Ferrero, Mars e Nestlé si dichiarano contrarie. Possibili misure di semplificazione includono l’esenzione per operatori a valle e l’allentamento degli obblighi per piccoli produttori
La Commissione Europea non ha ancora annunciato formalmente la propria sua intenzione di chiedere il rinvio del Regolamento. Voci non confermate indicano che la richiesta potrebbe arrivare attorno al 21 ottobre ma, in precedenza, i rumors avevano già predetto la data del 01 ottobre.
Nel frattempo, è stata resa pubblica qualche opposizione alla richiesta di proroga, anche all’interno della Commissione (si veda qui).
In Parlamento, alcuni Gruppi politici stanno chiedendo alla Commissione di dedicare tutte le risorse umane e tecniche necessarie per garantire che il sistema digitale sia pienamente operativo entro la fine dell’anno – queste posizioni, comunque, non giungono inattese. Altri Gruppi di maggioranza stanno invece elaborando la propria posizione.
Oltre alle ONG, anche alcune grandi aziende alimentari globali (inclusi Ferrero, Mars, Nestlé) hanno espresso la propria contrarietà al rinvio dell’EUDR (si veda qui).
Durante gli ultimi incontri con alcune Associazioni di categoria, i funzionari della Commissione hanno indicato che una loro proposta non riguarderebbe solo il rinvio dell’EUDR, ma anche alcune ulteriori misure di semplificazione; questo approccio sembra finalizzato a collocare la discussione in Parlamento entro un quadro specifico, evitando un’ampia gamma di emendamenti e proposte.
Informalmente, sembra che la Commissione sia propensa ad esplorare queste opzioni:
- Esenzione degli operatori a valle (successivi ai primi) da tutti gli obblighi di due diligence, incluso l’obbligo di presentare dichiarazioni di dovuta diligenza collegate ai numeri di riferimento ottenuti a monte. Solo gli operatori che immettono i prodotti sul mercato per la prima volta sarebbero quindi obbligati a condurre la dovuta diligenza (come già avviene attualmente per l’EUTR).
- Allentamento degli obblighi di dovuta diligenza per i piccoli produttori primari (nazionali, esclusi cioè gli importatori), che dovrebbero comunque effettuare la due diligence ma non sarebbero più obbligati a presentare le dichiarazioni sulla piattaforma digitale.
- L’introduzione di una categoria di Paesi a “rischio nullo” o “trascurabile” non sembra essere in esame, poiché la Commissione ritiene che questa modifica sia più difficile da accettare e attuare. Tuttavia, su questo aspetto la pressione politica si è finora rivelata piuttosto alta.
Seguiranno sviluppi e comunicazioni.