Il 20 giugno il Consiglio dei Ministri ha adottato il Piano Nazionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria, con un budget di 2,4 miliardi di euro. Il Piano, condiviso con Regioni e Ministeri, mira a ridurre l’inquinamento attraverso interventi in cinque ambiti, tra cui il riscaldamento civile. Previsti fino a 100 milioni di € di incentivi per il turn over tecnologico cumulabili con il Conto Termico
Il 20 giugno scorso è stato adottato in Consiglio dei Ministri il Piano di Azione Nazionale per il Miglioramento della Qualità dell’Aria, strumento strategico per il contrasto all’inquinamento atmosferico e per l’adeguamento dell’Italia agli obblighi ambientali previsti dalla normativa europea. Il Piano è frutto del lavoro della Cabina di Regia istituita presso la Presidenza del Consiglio e di un percorso condiviso con Regioni e Ministeri competenti.
“È un piano ambizioso ma realistico – dichiara il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin – che punta a conciliare tutela della salute, sostenibilità ambientale e compatibilità economico-finanziaria. Una risposta concreta alle sfide europee e un segnale chiaro ai cittadini e alle imprese: migliorare la qualità dell’aria è un impegno comune e non più rinviabile”.
Con una dotazione complessiva di circa 2,4 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi stanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Piano prevede interventi in quattro ambiti principali: dalla promozione di tecniche a minore impatto emissivo in agricoltura agli investimenti per la mobilità sostenibile; dalla promozione di impianti più efficienti nel riscaldamento civile fino a campagne di comunicazione mirate rivolte ai cittadini.
Il Piano è articolato in 5 ambiti di intervento, e per ciascun di questi sono individuate specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva.
La definizione degli ambiti d’intervento e delle azioni, che ne costituiscono la specificazione in chiave operativa, muovono dalla consapevolezza che i fattori incidenti sulla qualità dell’aria sono molteplici e richiedono un’attività trasversale e razionale indirizzata alla comprensione e all’individuazione dei problemi e della loro soluzione, attraverso interventi specifici che sia direttamente sia indirettamente possano assicurare un’aria più salubre per i cittadini riducendo le emissioni atmosferiche inquinanti.
Nell’ambito di intervento del riscaldamento civile, il quarto, sono previste tre azioni:
- Riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dai generatori di calore a biomassa, attraverso una serie di misure attuative che toccano la classificazione in classi di qualità dei generatori, la certificazione dei biocombustibili legnosi, la quick user guide, le ispezioni degli impianti, il loro accatastamento.
- Protocollo di intesa con Regioni e associazione di categoria, volto a favorire la condivisione e l’instaurarsi di buone pratiche tra tutti gli attori coinvolti a vario titolo nel settore degli impianti termici civili alimentati a biomassa legnosa.
- Incentivi destinati alla sostituzione degli impianti a biomassa legnosa più obsoleti: fino a un massimo di 100 milioni di euro cumulabili al programma Conto Termico per la sostituzione di vecchi impianti termici civili a biomasse 3 stelle o inferiori con sistemi 5 stelle.