La Commissione Europea abbandona il piano pompe di calore, il focus è sul Piano riscaldamento e raffrescamento

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La “H” di “heating” non sta solo per heat pumps in Europa; la strategia potrebbe diventare molto più neutrale dal punto di vista tecnologico, soprattutto se tutti facciamo la nostra parte. (compila il questionario della Commissione).

Non più un piano focalizzato esclusivamente sulle pompe di calore

Il 28 ottobre scorso la Commissione Europea ha abbandonato il piano d’azione per accelerare la diffusione delle pompe di calore in Europa.

Si tratta di una buona notizia, la Commissione non dovrebbe partire da una singola soluzione tecnologica ma promuovere una complessa strategia di decarbonizzazione del settore termico tenendo in considerazione gli aspetti sociali, la sicurezza energetica e la volontà dei cittadini. La strategia Europea oggi si chiama Heating and cooling strategy e fino al 20 novembre 2025 è possibile, per imprese e cittadini, rispondere al questionario per condividere la propria posizione.

Una transizione che parta dal basso

AIEL ha già partecipato alla prima fase, chiusasi il 9 ottobre, commentando le premesse della Commissione allo sviluppo del Piano.

La decarbonizzazione del calore non può avvenire imponendo dall’alto una singola tecnologia, ma deve nascere da scelte consapevoli e diversificate dei cittadini, delle imprese e delle comunità locali. La neutralità tecnologica è essenziale per garantire sicurezza energetica, competitività industriale e riduzione delle emissioni lungo tutto il ciclo di vita.

Un sistema energetico indipendente e locale è anche un sistema più resiliente e affidabile, in grado di proteggere i consumatori in condizioni di vulnerabilità e ridurre la dipendenza da mercati globali instabili.

Legna, pellet e cippato: parte integrante della soluzione

Nel dibattito europeo, la biomassa è spesso rappresentata in modo parziale o fuorviante. AIEL ricorda che legna, pellet e cippato, utilizzati in apparecchi moderni e ad alta efficienza, giocano e giocheranno un ruolo cruciale nella transizione energetica.

La produzione e l’uso di biomassa derivano in gran parte da residui e sottoprodotti dell’industria del legno e delle attività forestali, senza causare deforestazione. Al contrario, la gestione forestale sostenibile rafforza la capacità dei boschi di fungere da pozzi di carbonio, finanzia le attività di gestione che rendono i boschi più resilienti alle calamità naturali e contribuisce alla vitalità economica delle aree rurali.

Secondo la norma ISO 52000-1, le emissioni di CO₂eq dei biocombustibili solidi si attestano intorno a 40 g/kWh, contro i 420 g/kWh dell’elettricità media europea e i 220 g/kWh dei combustibili fossili gassosi. Una differenza che evidenzia come la biomassa, se correttamente utilizzata, rappresenti una delle vie più immediate e concrete per ridurre le emissioni nel settore termico.

Un portafoglio di soluzioni per la competitività europea

Nei settori industriali “hard-to-abate”, che necessitano di calore ad alta temperatura, le bioenergie restano oggi l’unica soluzione tecnologicamente matura e competitiva.
Promuovere l’uso di biocombustibili solidi, liquidi e gassosi di origine sostenibile significa rafforzare la competitività delle imprese europee, riducendo al contempo la dipendenza da forniture esterne e da combustibili fossili.

Conclusioni: una strategia che funzioni per tutti

Per costruire un futuro energetico sicuro, equo e a basse emissioni, la nuova Strategia europea per il riscaldamento e il raffrescamento deve basarsi su evidenze scientifiche solide e su una valutazione imparziale di tutte le opzioni disponibili.

AIEL invita la Commissione europea ad adottare un approccio di portafoglio, riconoscendo il contributo complementare delle diverse tecnologie rinnovabili.
Solo così sarà possibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione salvaguardando al tempo stesso la competitività delle imprese, la sicurezza energetica e il benessere dei cittadini europei.

Invitiamo inoltre tutti gli operatori, le associazioni e i cittadini a partecipare attivamente alla consultazione pubblica e a condividere la propria opinione compilando il questionario predisposto dalla Commissione europea. AIEL ha già contribuito inviando la propria posizione ufficiale nell’ambito della consultazione (questionario compilato da AIEL).