Pubblicato il Piano Nazionale della Qualità dell’Aria 2025-2027

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 agosto 2025 il Piano d’Azione per il Miglioramento della Qualità dell’Aria 2025–2027, in attuazione dell’articolo 14 del cosiddetto DL Salva Infrazioni (DL 131/2024). Ha una durata di 24 mesi dalla pubblicazione, prorogabile per ulteriori 24 mesi.

Il Piano, elaborato dalla Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Unificata il 19 giugno e l’approvazione del Consiglio dei Ministri il giorno successivo, il 20 giugno.
Il PNQA definisce strategie e misure per ridurre l’inquinamento atmosferico, tutelare la salute pubblica e favorire la sostenibilità ambientale. Coordinando l’azione tra Stato e Regioni, il Piano prevede interventi integrati nei settori chiave dell’inquinamento – agricoltura, industria, trasporti e riscaldamento civile – in coerenza con gli obiettivi europei e la transizione ecologica.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica conferma così il proprio impegno a promuovere soluzioni concrete e innovative per garantire una qualità dell’aria migliore in tutto il Paese.

Il Piano propone un quadro di interventi strategici e coordinati finalizzati a:

  • Ridurre le emissioni atmosferiche in attuazione delle direttive europee (2008/50/CE e 2024/2881/UE) sui limiti di inquinanti.
  • Risolvere tre procedure di infrazione avviate dall’UE contro l’Italia per il superamento dei limiti di PM10, NO₂ e PM2.5
  • Evitare sanzioni economiche e tagli ai fondi europei.

Il Piano è articolato in 5 ambiti di intervento: misure trasversali, agricoltura, mobilità, riscaldamento civile e azioni in atto complementari, suddivisi a loro volta in azioni, che ne costituiscono la specificazione operativa fornendo indicazioni sul soggetto attuatore, sulle tempistiche e sui termini economici.

Di interesse per il settore si segnala l’ambito di intervento 4 riferito al riscaldamento civile.

Ambito d’intervento 4 – Riscaldamento civile

L’obiettivo generale è ridurre le emissioni inquinanti derivanti dagli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa (es. stufe, caldaie a pellet, legna o cippato).

Azione 1 – Riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dai generatori di calore a biomassa. Entro 120 giorni dalla pubblicazione del Piano il MASE dovrà:

  1. A. Adottare uno schema di decreto di aggiornamento del DM 186/2017 inserendo una o più nuove classi di qualità per la certificazione dei generatori di calore a biomasse combustibili solide.
  2. B. Adottare uno schema di norma di modifica del DM 152/2006 per consentire la commercializzazione in Italia solo dei biocombustibili legnosi (legna, pellet, briquesttes e cippato) certificati ai sensi UNI EN ISO 17225.
  3. C. Prevedere in un’apposita norma che gli impianti termici civili alimentati a biomasse legnose messi in commercio siano accompagnati da un opuscolo (guida rapida), a cura del produttore, in cui si illustrano, a fini di informazione degli utenti, le corrette modalità di gestione.
  4. D. Adottare una norma di semplificazione delle ispezioni e degli accertamenti per impianti alimentati a biomasse legnose o legna da ardere anche prevedendo apposite sanzioni, al fine di disincentivare violazioni della normativa nazionale e regionale in materia di conduzione degli impianti termici civili.
  5. E. Adottare una norma per la semplificazione delle operazioni di accatastamento e tracciamento dei nuovi impianti termici civili acquistati, anche mediante apposizione di specifici QR code sulle confezioni di vendita.
  6. F. Vincolare l’erogazione di incentivi (detrazioni fiscali, Conto termico ecc.), relativi alla sostituzione dei generatori di calore, al corretto accatastamento del nuovo impianto sui catasti regionali.

Azione 2 – Protocollo d’intesa con regioni e associazione di categoria. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Piano il MASE dovrà sottoscrivere un apposito protocollo, della durata di 2 anni, di intesa tra il Ministero dell’ambiente, le Regioni e le associazioni di categoria della filiera legno-energia (AIEL), per favorire la condivisione e l’instaurarsi di buone pratiche tra gli attori coinvolti.

Azione 3 – Incentivi destinati alla sostituzione degli impianti a biomassa legnosa più obsoleti. Entro 180 giorni il MASE dovrà avviare programmi incentivanti per una quota fino a un massimo di 100 milioni di euro cumulabili al programma Conto Termico per favorire la sostituzione di vecchi impianti termici civili a biomasse 3 stelle o inferiori, con sistemi 5 stelle o superiori e pompe di calore eventualmente accoppiati con fotovoltaico. Il programma di finanziamento avrà una durata di 2 anni.

Si segnalano, altresì, altre azioni di interesse contenute fra le misure trasversali.

Ambito d’intervento 1 – Misure Trasversali

Azione 1 – Campagna informativa per i cittadini
Entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Piano il MASE dovrà avviare una campagna informativa con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione in merito alla qualità dell’aria, ai comportamenti individuali che possono influenzarla e ai rischi per la salute derivanti dall’inquinamento atmosferico. La campagna, che avrà la durata di 12 mesi, verrà veicolata attraverso i principali canali televisivi e radiofonici nazionali, con un investimento previsto di 10 milioni di euro, finanziati dal Fondo di cui alla Legge 234/2021, art. 1, comma 498.

Azione 2 – Potenziamento dei controlli delle misure regionali
Questa misura mira a rafforzare i controlli sull’applicazione dei divieti previsti nei piani regionali per la qualità dell’aria. Saranno coinvolti come attuatori il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, le Regioni e i detentori di dati utili al monitoraggio. L’avvio è previsto entro 180 giorni, con una durata del finanziamento pari a due anni. Le risorse stanziate ammontano a 50 milioni di euro, sempre provenienti dallo stesso fondo.
Il piano prevede:

  • A. finanziamenti alle Regioni in infrazione per l’adozione di tecnologie di controllo;
  • B. accesso gratuito ai dati necessari per effettuare i controlli, come black list e catasti.

Azione 3 – Accordi con le Regioni
L’obiettivo di questa azione è la definizione di impegni territoriali condivisi per il miglioramento della qualità dell’aria, attraverso la stipula di accordi regionali. I soggetti attuatori sono il Ministero dell’Ambiente, le Regioni e le Province autonome.
La misura è già attiva, ma prevede la possibilità di sottoscrivere nuovi accordi in qualsiasi momento. Le risorse disponibili possono arrivare fino a 100 milioni di euro, da attingere alle risorse del MASE e ai proventi delle aste ETS 2024, da ripartire nel 2025.

Azione 4 – Ricerca applicata in ambito salute-ambiente-clima
Questa azione intende promuovere un nuovo assetto di prevenzione collettiva e sanità pubblica, ponendo al centro l’interazione tra salute, ambiente e clima. L’attuatore è il Ministero della Salute.
La misura è già attiva e lo sarà fino al 31 dicembre 2026.

Per maggiori informazioni: link al provvedimento